Danieli ha chiuso la semestrale consolidata al 31 dicembre 2022 con ricavi operativi pari a 1.865 milioni, in aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’EBITDA è stato pari a 145,5 milioni (+25%), mentre l’utile netto è cresciuto del 24% a 74,1 milioni.
La società spiega che l’aumento dei margini è stato spinto dai risultati del settore ABS Steel Making, che ha beneficiato nel secondo semestre del 2022 di un mix favorevole tra prezzi, volumi e crediti per società energivore (in una situazione di costi per energia anche decuplicati nel periodo) e con un settore Danieli Plant Making con margini in tenuta ma ancora non soddisfacenti per l’effetto temporaneo, ma significativo, di incremento dei costi per tutta la componentistica elettronica e dei trasporti che solo ora stanno rientrando su valori coperti dai prezzi contrattualmente concordati con i clienti.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 1,32 miliardi, in aumento rispetto agli 1,21 miliardi al 30 giugno 2022.
Il portafoglio ordini del gruppo risulta ben diversificato per area geografica e per linea di prodotto e ammonta, al 31 dicembre 2022, a 5.190 milioni (di cui 400 milioni nel settore della produzione di acciai speciali) rispetto a 5.052 milioni al 30 giugno 2022.