Mercati asiatici – Seduta contrastata, bene Cina e Hong Kong su segnali continuità politica

Seduta contrastata per i principali listini asiatici in scia alla chiusura in rosso di Wall Street, tra i timori per le turbolenze nel settore finanziario del Paese.

In Cina, Shanghai guadagna l’1,2% e Shenzhen lo 0,4%, mentre Hong Kong avanza dell’1,9%. Male invece il Giappone con Nikkei -1,1% e Topix -1,5%.

I listini di Hong Kong e della Cina continentale hanno beneficiato dei recenti sviluppi della politica cinese, con la conferma di alcuni importanti incarichi, tra cui il governatore della banca centrale cinese Yi Gang e i ministri delle finanze e del commercio.

Inoltre, il presidente Xi Jinping, dopo essersi assicurato il suo terzo mandato, si è impegnato a perseguire una ragionevole crescita dell’economia e l’autosufficienza nella tecnologia durante il suo discorso di chiusura al Congresso nazionale del popolo.

D’altra parte, però, il sentiment dei mercati resta appesantito dalla notizia della chiusura della Silicon Valley Bank, l’istituto di credito chiuso dall’autorità bancaria americana (FDIC) per manifesta insolvenza. Si tratta della sedicesima banca per asset del Paese e del più grosso fallimento bancario dal 2008.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, la Federal Reserve e la FDIC hanno dichiarato nel fine settimana che tutti i clienti della Silicon Valley Bank saranno protetti e avranno accesso ai loro fondi e hanno annunciato misure volte a proteggere i clienti della banca e prevenire ulteriori corse agli sportelli.

Sul forex, l’euro/dollaro sale in area 1,072 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 134,5. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in frazionale rialzo con il Brent a 83 dollari dollari al barile (+0,3%) e il Wti a 76,9 dollari (+0,3%).

Il tutto dopo che venerdì, a Wall Street, in una seduta appesantita dal settore finanziario, il Dow Jones ha perso l’1,1%, lo S&P500 l’1,4% ed il Nasdaq l’1,8%.