Mercati asiatici – Seduta in rosso con vendite più consistenti su Hong Kong e Giappone

Seduta in rosso per i principali listini asiatici nonostante la chiusura cauta di Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,7% e Shenzhen lo 0,9%, mentre le vendite colpiscono maggiormente Hong Kong (-2,4%) e il Giappone con Nikkei -2,2% e Topix -2,7%.

Il sentiment resta appesantito dai fallimenti di Signature Bank e di Silicon Valley Bank che hanno alimentato un clima di avversione al rischio sui mercati, tra gli interventi della autorità Usa per fermare il contagio e l’incertezza sulle prossime mosse delle banche centrali.

Il presidente Joe Biden ha promesso una regolamentazione più rigorosa sulle banche statunitensi, garantendo nel contempo la sicurezza dei depositi.

Il rischio di una crisi bancaria alimenta tra gli operatori l’aspettativa che la Fed possa optare per una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi di interesse, allentando parallelamente le pressioni sulla Bank of Japan perché si orienti verso una politica monetaria più restrittiva.

Il tutto mentre cresce l’attesa per il report sui prezzi al consumo Usa di febbraio, in uscita oggi pomeriggio, soprattutto dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha recentemente enfatizzato che le prossime decisioni saranno basate sui dati economici.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende sotto quota 1,07 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 133,6. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in calo con il Brent a 80 dollari (-1%) e il Wti a 74 dollari al barile (-1,1%).

Tutto questo dopo che ieri, a Wall Street, il Nasdaq ha chiuso a +0,4%, mentre il Dow Jones e lo S&P500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,3 e lo 0,2%.