Nella seduta di ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un +3,2% a fronte del +3,0% dell’analogo indice europeo e del +2,4% del Ftse Mib.
Chiusura in netto rialzo per le borse europee, che si sono lasciate alle spalle le forti perdite della seduta precedente dovute ai tumulti nel settore bancario statunitense. Proseguiva in denaro anche la seduta di Wall Street in scia alla pubblicazione dei dati sull’inflazione. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso di circa 9 punti base a 185, con il rendimento del decennale italiano in aumento di 16 punti base al 4,3% e quello del decennale tedesco in rialzo di 25 punti base al 2,45%.
Tra le Large Cap, UniCredit ha terminato le contrattazioni a +4,2%, Intesa Sanpaolo a +3,3%, Mediobanca a +2,5%, Banco Bpm a +1,9% e Banca Popolare dell’Emilia Romagna a +1,6%.
In relazione all’esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all’annullamento (buyback) e avviato il 13 febbraio 2023, dal 6 al 10 marzo 2023 Intesa Sanpaolo ha acquistato complessivamente 80.951.973 azioni, pari a circa lo 0,43% del capitale sociale, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,5290 euro, per un controvalore totale di 204.728.319,36 euro.
Tra le Mid Cap, Credito Emiliano ha chiuso a +1,4%, Banca Monte dei Paschi di Siena a +0,2% e Banca Popolare di Sondrio flat.
Infine, tra le Small, Banca Profilo ha registrato un +2,0% e Banco di Desio e Brianza un +1,2%.