Le borse europee proseguono in rosso nel pomeriggio con l’andamento in calo di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib cede il 3,6% in area 25.826 punti, mantenendosi sotto quota 26.000 punti per la prima volta da gennaio. In calo anche l’Ibex 35 di Madrid (-3,5%), il Cac 40 di Parigi (-3%), il Ftse 100 di Londra (-3%) e il Dax di Francoforte (-2,6%). Oltreoceano il Dow Jones lascia sul terreno l’1,5%, lo S&P500 l’1,4% e il Nasdaq lo 0,9%.
Il clima resta appesantito dalle ravvivate turbolenze del settore bancario, accentuate dai nuovi tumulti riguardanti Credit Suisse e da taglio di outlook sul sistema bancario Usa da parte di Moody’s.
Un contesto di tensione finanziaria mondiale che rischia di ostacolare il compito delle banche centrali, ancora alle prese con l’elevata inflazione e senza compromettere la stabilità del sistema.
Focus sulla riunione della Bce di domani con gli investitori che prevedono un ritocco al costo del denaro da 50 punti base mentre il rallentamento oltre le attese dei prezzi alla produzione statunitensi alimenta le aspettative che la Federal Reserve non accelererà, almeno per ora, il ritmo degli aumenti dei tassi.
Sul fronte macro, è emerso infatti che a febbraio il PPI ha registrato una flessione dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,3% del consensus e in rallentamento dal +0,3% di gennaio (rivisto da +0,7%). Su base annua, il PPI è salito del 4,6%, meno delle attese (+5,4%) dopo il +5,7% del mese precedente (rivisto da +6%).
Stamane, invece, l’agenda ha messo in evidenza una produzione industriale nell’Eurozona a gennaio cresciuta dello 0,7% su base mensile (+0,9% su base annua), al di sopra del +0,3% previsto dal consensus e dopo il -1,3% del mese precedente.
Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro scivola a 1,054 e il dollaro/yen arretra a 132,9. Tra le materie prime ancora in forte calo le quotazioni del greggio che toccano nuovi minimi da inizio anno, con il Brent (-4,8%) a 73,7 dollari e il Wti (-5,3%) a 67,6 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di otto punti base in area 192, con il rendimento del decennale italiano in calo di 17 punti base al 4,08% e quello del decennale tedesco di circa 25 punti base al 2,15%.
Tornando a Piazza Affari, forti vendite su petroliferi e bancari con Saipem (-7,9%), Tenaris (-7,1%), Unicredit (-6,5%) e Fineco (-6,4%). Tengono meglio invece Campari (+1%) ed Erg (+1%) che ha pubblicato i risultati 2022 e aggiornato il piano industriale al 2026.