Emak ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 3% a 605,7 milioni. L’incremento deriva da un effetto positivo dei cambi per il 2,5% e dalla variazione dell’area di consolidamento per lo 0,8%, mentre è penalizzato da una variazione organica negativa per lo 0,3%.
L’Ebitda adjusted è risultato in calo da 77,4 milioni a 76,6 milioni, con la relativa marginalità sui ricavi che passa dal 13,2% al 12,7%.
L’Ebit è diminuito da 52,9 milioni a 46,8 milioni, con la relativa marginalità sui ricavi in calo dal 9,0% al 7,7%, complici i maggiori ammortamenti dovuti ad investimenti realizzati e 2,9 milioni di perdita per riduzione del valore di un avviamento.
L’utile netto è diminuito da 33,1 milioni a 31,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è risultato in peggioramento dai 144,3 milioni al 31 dicembre 2021 a 177,3 milioni. La posizione finanziaria netta passiva al netto dell’effetto IFRS 16 passa da 105,3 milioni a 139,3 milioni.
Inoltre, l’incremento della posizione finanziaria netta registrato nel 2022 è determinato principalmente dall’aumento del capitale circolante, dai maggiori dividendi distribuiti, dall’effetto negativo dei tassi di cambio e per l’esborso relativo all’acquisizione della società Trebol Maquinaria.
Il Cda ha proposto all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,065 euro per azione (in calo da 0,075 per azione nel 2021), con 5 giugno 2023 data di stacco, 6 giugno 2023 record date e pagamento dal 7 giugno 2023.