Mercati Usa – Dimezzano le perdite nel finale

Prosegue la fase di elevata volatilità a Wall Street la quale, tuttavia, reagisce meglio dei mercati europei alla crisi del settore finanziario ormai in atto da una settimana.

Il Nasdaq (+0,1%) riesce anche a chiudere con un esiguo segno positivo mentre rimangono in rosso sia lo S&P500 (-0,7%) che il Dow Jones (-0,9%). Più penalizzante, invece, la chiusura del Russell 2000 che lascia sul terreno l’1,7%.

Tra i titoli bancari torna a scendere First Republic Bank (-21%), mentre risale Charles Schwab (+5%) e soffre anche JP Morgan (-4,7%).

In difficoltà tutto il settore petrolifero estrattivo appesantito dal forte calo del greggio, anche ieri. In particolare: Halliburton (-9%), mentre Marathon oil, Devon Energy e Schulumberger cedono tutte e tre oltre l’otto punti percentuali.

Il VIX guadagna oltre il dieci per cento fino 26,15 punti, dopo un picco iniziale oltre i 29 punti.

Sul mercato obbligazionario riparte la brusca discesa dei rendimenti con il Tbond che cede ben diciassette punti base al 3,47%.

Tra le materie prime, il petrolio continua nella sua fase estremamente negativa inanellando la terza seduta consecutiva in marcato ribasso, sfiorando i sette punti percentuali di discesa fino a 66 dollari al barile e terminando con un calo di quattro a $68. Brusca frenata anche per il rame (-3%).

Seduta a due velocità per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali annullano gran parte del progresso iniziale chiudendo rispettivamente con un guadagno di mezzo punto percentuale il primo e una perdita della stessa entità il secondo.

Sul mercato valutario il dollaro recupera con decisione nei confronti dell’euro guadagnando una figura e mezza fino a 1,058.