Il Gruppo A2A chiude il 2022 con ricavi per 23.166 milioni, raddoppiati rispetto a 11.549 milioni dell’anno precedente.
Un incremento principalmente legato alle dinamiche rialziste dei prezzi delle commodities ed è riconducibile per quasi il 60% ai mercati energetici all’ingrosso, in particolare all’incremento dei prezzi dell’elettricità (il contributo legato alla crescita dei volumi venduti e intermediati è residuale); per circa il 40% ai mercati retail, prevalentemente per i maggiori prezzi unitari elettricità, gas e calore.
A tale incremento è corrisposto un aumento dei costi di approvvigionamento di materie prime energetiche.
L’Ebitda si attesta a 1.505 milioni, in aumento del 5,4%. Al netto delle partite non ricorrenti (+3 milioni nel 2022, +31 milioni nel 2021), l’Ebitda Ordinario sale dell’8% a 1.502 milioni, grazie alla diversificazione delle attività del Gruppo: i risultati positivi della Business Unit Generazione & Trading e della Business Unit Ambiente hanno infatti più che compensato la contrazione di marginalità registrata negli altri settori di attività.
L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 401 milioni, in calo del 20%. Escludendo le poste straordinarie che hanno interessato i due periodi di confronto (2022: complessivi 21 milioni per l’effetto combinato di plusvalenze, al netto della tassazione, sulla cessione di alcuni asset e di oneri per contributi straordinari sui risultati economici delle società energetiche previsti dai provvedimenti legislativi per il finanziamento di interventi a sostegno di imprese e famiglie; 2021: complessivi 133 milioni relativi principalmente agli effetti del riallineamento civilistico – fiscale dei beni materiali e immateriali del Gruppo) l’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo cresce del 2,4% a 380 milioni.
La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2022 cifra in 4.258 milioni (4.113 milioni al 31 dicembre 2021) corrispondente a 2,8x di PFN/EBITDA in riduzione dal 2,9x del 2021. Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nell’arco dell’esercizio, pari a 331 milioni, la PFN si attesta a 3.927 milioni, registrando una generazione di cassa netta pari a 186 milioni, dopo investimenti per 1.240 milioni, pagamento di dividendi per 283 milioni e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni.
Gli investimenti organici raggiungono 1.240 milioni, in crescita del 15%. Tale aumento ha riguardato gli investimenti di sviluppo (798 milioni, +26,5%), in particolare quelli finalizzati a contribuire alla flessibilità e adeguatezza degli impianti di generazione elettrica, alla crescita degli impianti eolici e fotovoltaici, al potenziamento delle reti di distribuzione elettrica e al recupero di energia e materia.
Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0904 euro per azione, di cui 0,0849 euro a titolo di componente ricorrente (+3%) e 0,0055 euro a titolo di componente non ricorrente. Il dividendo sarà pagato a decorrere dal 24 maggio 2023 (data stacco cedola 22 maggio – record date 23 maggio).
Infine, per l’esercizio 2023 il management di A2A prevede un Ebitda compreso tra 1,60 e 1,64 miliardi e un Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti, tra 380 e 390 milioni.