Mercati asiatici – Tornano gli acquisti, in evidenza Hong Kong (+1,4%)

Seduta in denaro per i principali listini asiatici dopo la chiusura tonica di Wall Street.

In Cina, Shanghai guadagna lo 0,8% e Shenzhen lo 0,6%; fanno meglio Hong Kong (+1,4%) e il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a +1,2%.

Il sentiment dei mercati ha beneficiato degli interventi annunciati per rafforzare Credit Suisse, che prenderà in prestito 50 miliardi di franchi dalla Swiss National Bank e riacquisterà 3 miliardi di debito senior. A ciò si aggiunge la notizia che i maggiori istituti di credito statunitensi hanno accettato di contribuire con 30 miliardi di dollari in depositi per sostenere la First Republic Bank.

Intanto, nell’area euro, come da attese, la BCE ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, ribadendo la propria determinazione ad assicurare il ritorno dei prezzi verso l’obiettivo del 2% in un contesto in cui l’inflazione “si prevede troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”.

Dal comunicato ufficiale è però scomparso l’impegno ad alzare i tassi di interesse in modo significativo, ritenendo invece che l’attuale clima di incertezza accresca l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo.

Tornando in Asia, sul fronte macro, L’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’Economia e dell’industria del Giappone, ha registrato a gennaio un aumento dello 0,9%, dopo il -0,4% di dicembre. Gli analisti si attendevano un incremento più contenuto pari allo 0,5%.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,067 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende in area 133. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in frazionale rialzo con il Brent a 75,1 dollari (+0,5%) e il Wti a 68,7 dollari al barile (+0,5%).

Tutto questo dopo che ieri, a Wall Street, il Nasdaq ha chiuso a +2,5%, lo S&P500 a +1,8% e il Dow Jones a +1,2%.