Mercati asiatici – Vendite diffuse con Hong Kong che scivola in fondo

Seduta negativa per i principali listini asiatici dopo la chiusura sottotono di Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,5% e Shenzhen lo 0,3% mentre le vendite colpiscono maggiormente Hong Kong (-3,2%) e il Giappone con Nikkei -1,4% e Topix -1,5%.

Gli interventi per salvaguardare il sistema bancario globale non riescono a placare il nervosismo sui mercati.

Continua a prevalere infatti un clima di avversione al rischio innescato dal fallimento di Silicon Valley Bank prima e dal caos Credit Suisse poi, alimentando le preoccupazioni che le difficoltà del settore finanziario possano spingere l’economia in recessione.

Ubs ha intanto raggiunto un accordo da 3 miliardi di franchi per il salvataggio di Credit Suisse.

Gli operatori rimangono nel contempo intenti a valutare le prossime decisioni della Federal Reserve che, nella riunione del 21-22 marzo, potrebbe optare per una stretta da 25 punti base o addirittura per una sospensione del ciclo di strette monetarie. Si affievolisce oramai l’aspettativa di un ritocco da 50 punti, ipotesi prevalente prima che emergessero i timori di instabilità finanziaria.

Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,065 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 131,1. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in ribasso con il Brent a 70,7 dollari (-3,1%) e il Wti a 64,9 dollari al barile (-3,1%).

Il tutto dopo che venerdì, a Wall Street, il Dow Jones ha ceduto l’1,2%, lo S&P500 l’1,1% e il Nasdaq lo 0,7%.