Utility – A febbraio output elettrico -8,2% a/a, in forte calo l’eolico (-20,3%) ma tengono idrico (+1,2%) e solare (+2,2%)

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, a febbraio la domanda di elettricità in Italia è stata pari complessivamente a 25,1 miliardi di kWh, in calo del 2,2% rispetto allo stesso mese del 2022.

Nei primi due mesi dell’anno il fabbisogno nazionale è in flessione del 3,5% rispetto al corrispondente periodo del 2022 (-3,7% il valore rettificato).

Nel dettaglio, quest’anno febbraio ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (20) e una temperatura media mensile inferiore di circa 0,7°C rispetto allo stesso mese del 2022. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, è in diminuzione del 3,3%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2023 è risultata sostanzialmente stabile al Sud e nelle isole (+0,2%), negativa al Nord (-3,4%) e al Centro (-1,7%).

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, è aumentato dell’1,1% rispetto a gennaio di quest’anno.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 161,07 €/MWh, in calo del 23,9% rispetto a febbraio 2022 e del 7,7% rispetto a gennaio 2023.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’81,2% con la produzione nazionale e per la quota restante (18,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

La produzione nazionale netta è diminuita del 8,2% a 20,5 miliardi di kWh. Le rinnovabili hanno coperto il 27,5% della domanda elettrica. La produzione delle fonti rinnovabili è stata così suddivisa nel mese di febbraio: 26,1% eolico, 25,2% fotovoltaico, 22,9% idrico, 19,8% biomasse e 6% geotermico. Sostanzialmente stabili le produzioni da fonte idrica (+1,2%) e fotovoltaica (+2,2%). In diminuzione tutte le altre: termica (-8,3%), eolica (-20,3%) e geotermica (-4,8%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +33,3% per l’effetto combinato di una diminuzione dell’export (-40,6%) e di un aumento dell’import (+25,9%).

Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 769 MW, un valore in aumento (+234%) rispetto allo stesso periodo del 2022, sostanzialmente attribuibile alla crescita della fonte fotovoltaica.

La potenza massima (c.d. punta in potenza) è stata registrata venerdì 10 febbraio ed è risultata pari a 53.269 MW (+1,6% a/a).

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, risulta in diminuzione del 6,8% rispetto a febbraio 2022, ma con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario registra una crescita del 4,7% rispetto a gennaio 2023.

In particolare, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, hanno registrato un aumento i consumi dei settori dei mezzi di trasporto, delle ceramiche e delle alimentari.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica di febbraio 2023 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, con il calo della produzione termica, eolica e geotermica che non è stato compensato dall’incremento dell’output fotovoltaico e idroelettrico.

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica.