Nel 2022 GVS ha realizzato ricavi consolidati pari a 387,6 milioni, in progresso del 14,6% su base annua. Escludendo anche l’impatto delle acquisizioni realizzate negli esercizi 2021 e 2022, la crescita organica a perimetro costante e al netto delle vendite derivanti dalle mascherine monouso è stata pari allo 0,8%.
L’EBITDA adjusted si è attestato a 79 milioni (-26,8% vs 107,9 milioni del 2021), con un margine sui ricavi del 20,4%, mentre a livello rettificato pro-forma, incluso il contributo di 12 mesi delle società acquisite nel corso dell’esercizio, è stato pari a 86,3 milioni.
L’EBIT normalizzato si è fissato a 54,8 milioni (margine del 14,1%), in calo del 38,7%.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 24,1 milioni rispetto ai 67,6 milioni del 2021.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime in 375,5 milioni, in aumento di 267,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2021, dinamica dovuta principalmente alla liquidità netta impiegata per l’acquisizione dei gruppi STT e Haemotronic pari a 216 milioni, ai debiti finanziari netti per leasing e non, acquisiti con le stesse STT e Haemotronic (49,7 milioni) e al debito finanziario non corrente per earn-out per 41 milioni relativo alle stesse operazioni straordinarie.
La società segnala che la proposta di destinazione dell’utile generato nell’esercizio 2022 non prevede la distribuzione di dividendi, a supporto della strategia di crescita del gruppo.
GVS prevede per il 2023 un fatturato consolidato tra 440 e 460 milioni, EBITDA Adjusted tra 95 e 105 milioni; posizione finanziaria netta tra 340 e 360 milioni e circa 15 milioni di investimenti straordinari legati al nuovo impianto di Suzhou in Cina.