Il Cda del Gruppo Hera ha approvato i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2022, da cui emergono:
- Ricavi a 20.082 milioni (+90,3% rispetto al 2021)
- Margine operativo lordo (MOL) adjusted a 1.295,0 milioni (+6,2%)
- Utile netto di pertinenza degli Azionisti adjusted a 322,2 milioni (+1,4%)
- Indebitamento finanziario netto a 4.249,8 milioni, con debito netto/MOL adjusted a 3,28x che scende a circa 2,9x al netto dello stoccaggio gas
- Investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, a 709,5 milioni (+20,5%)
- Proposta di dividendo in crescita a 12,5 centesimi di euro per azione (+4,2%)
- Oltre 3,5 milioni di clienti energy
- MOL a valore condiviso a 670,3 milioni (+17,5%), pari a circa il 52% del MOL complessivo.
Orazio Iacono, Ad di Hera, ha dichiarato: “I positivi risultati raggiunti ci consentono di affrontare con fiducia il futuro, continuando a investire per crescere e aumentare la resilienza e la digitalizzazione delle nostre infrastrutture. L’efficiente gestione finanziaria, unita alla generazione dei flussi di cassa, ha permesso di chiudere l’esercizio 2022 con un rapporto indebitamento netto/MOL pari al 3,28x che, se escludiamo gli investimenti per lo stoccaggio gas ormai in fase di rientro, scende al di sotto del 3x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility. Il MOL a valore condiviso è salito a 670 milioni, il 51,8% del totale, con una crescita superiore a quella del MOL complessivo, che dimostra come progressivamente stiamo rendendo sempre più sostenibili le nostre attività. Il 2022 è stato anche un anno record per gli investimenti, oltre 700 milioni di euro, di cui il 62% messi in campo per perseguire la neutralità carbonica, favorire l’economia circolare, abilitare la resilienza e innovare. Vanno in questa direzione anche alcune iniziative innovative nell’ambito delle rinnovabili: ad esempio, nel 2022 abbiamo ampliato la capacità produttiva di biometano di circa il 50%, con la realizzazione di un secondo impianto, e
siamo stati i primi in Italia a immettere un blending idrogeno-gas naturale nella rete domestica cittadina. Grazie anche a quest’ultima operazione le nostre reti di distribuzione gas diventano così allineate alla Tassonomia europea.”
(segue approfondimento)