Hera – Ricavi oltre 20 mld (+90,3%) e Ebitda adj. +6,2% a 1,3 mld nel FY 2022, proposta cedola in rialzo a 12,5 €cent.

I ricavi 2022 del Gruppo Hera salgono a 20.082 milioni, in deciso rialzo (+90,3%) rispetto ai 10.555,3 milioni del 2021.

In particolare, hanno registrato una forte crescita i settori dell’energia, per effetto dell’incremento dei prezzi delle commodity energetiche, a cui si sono aggiunti l’ampliamento della base clienti e le maggiori attività legate alla vendita di servizi e soluzioni a valore aggiunto per l’efficienza energetica e l’autoproduzione.

Ai maggiori ricavi del settore ambiente hanno contribuito soprattutto la produzione di energia, le nuove acquisizioni nel mercato industria e la crescita dei prezzi nei mercati presidiati.

L’Ebitda adjusted sale del 6,2% a 1.295 milioni. L’incremento, legato particolarmente alle buone performance dell’area ambiente (+46,3 milioni), e al contributo complessivo delle aree energy (+28,8 milioni), è maggiormente apprezzabile considerando che assorbe anche l’effetto negativo, per circa 22 milioni, derivante dalla revisione del Wacc da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) con efficacia dal 1° gennaio 2022.

Il risultato ante imposte adjusted sale del 3,2% a 502,9 milioni, compensando completamente gli incrementi registrati negli ammortamenti accantonamenti e nella gestione finanziaria.

A fronte di un tax rate in calo al 26% (da 26,8% del 2021) – grazie principalmente
alle agevolazioni straordinarie, sotto forma di credito d’imposta, introdotte per l’acquisto di energia elettrica e gas che hanno rappresentano componenti positivi di reddito non tassati, oltre che di benefici derivanti dall’affrancamento di alcuni maggiori valori originatisi a fronte di acquisizioni societarie – il risultato netto adjusted si attesta a 372,3 milioni, in crescita del 4,3% rispetto ai 356,9 milioni dell’anno precedente.

Gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, raggiungono i 709,5 milioni, in aumento del 20,5% rispetto al 2021. I principali interventi hanno riguardato impianti, reti e infrastrutture, a cui si sono aggiunti gli adeguamenti normativi legati soprattutto alla distribuzione gas e al ciclo idrico integrato, rispettivamente per la sostituzione massiva dei contatori di nuova generazione e per interventi specifici nell’ambito depurativo e fognario.

Anche grazie all’importante volume di investimenti sulle reti e sugli asset del Gruppo, la RAB è salita a 3,4 miliardi (+133 milioni rispetto al 2021). 

Sono da considerare, inoltre, le significative risorse finanziarie investite per incrementare i volumi di gas in stoccaggio. Tali risorse – pari a 503,7 milioni, a cui si aggiungono ulteriori 200 milioni per i prelievi effettuati a dicembre che non si sono ancora tradotti in flussi di cassa – rappresentano un investimento strategico a breve termine in quanto hanno consentito al Gruppo di garantire sicurezza e flessibilità nella fornitura del gas ai propri clienti.

L’indebitamento finanziario netto sale a 4.249,8 milioni rispetto ai 3.261,3 milioni al 31 dicembre 2021. Tale crescita è riconducibile principalmente all’incremento del capitale circolante netto determinato dall’attività di stoccaggio gas e dai maggiori prezzi delle commodities energetiche nel 2022 rispetto ai valori 2021, nonché agli importanti investimenti del periodo e alle attività di M&A (acquisizione del 100% di Con Energia e del 70% di Macero Maceratese). 

Il rapporto tra debito netto ed Ebitda adjusted sale a 3,28x rispetto al 2,67x del 2021, ma se si esclude la riserva di gas negli stoccaggi ormai quasi completamente svuotati, tale rapporto si attesta su un valore pari a circa 2,9x, ovvero al di sotto della storica politica prudenziale e perfettamente in linea con i target di performance della multiutility.

A conferma dell’attenzione alla generazione di valore per gli azionisti e in linea con il Piano industriale al 2026 presentato lo scorso febbraio, il Cda ha deciso di proporre all’Assemblea dei Soci del 27 aprile la distribuzione di un dividendo di 12,5 centesimi per azione, in rialzo di 0,5 centesimi rispetto all’ultimo dividendo pagato. Un aumento di cui beneficerà a cascata l’intera politica dei dividendi in arco piano, per arrivare ai 15 centesimi per azione nel 2026.

Lo stacco della cedola avverrà il 19 giugno 2023, con pagamento a partire dal 21 giugno 2023.