Il Gruppo Hera aderisce anche quest’anno alla Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite e che ricorre ogni 22 marzo: un’occasione per sensibilizzare tutti sull’importanza di ridurre gli sprechi e adottare comportamenti virtuosi a tutela dell’oro blu.
Nell’ambito del ciclo idrico, la multiutility bolognese investe mediamente oltre 130 milioni all’anno, circa il 30% in più rispetto alla media italiana, adottando soluzioni tecnologiche innovative che consentono di tutelare e rigenerare, ove possibile, la risorsa in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Nel nuovo piano industriale approvato lo scorso 8 febbraio, che prevede investimenti complessivi per oltre 4,1 miliardi nel quinquennio 2022-2026, la società guidata da Orazio Iacono ha destinato più di 1 miliardo di euro al ciclo idrico integrato.
Nei territori serviti, la risorsa blu è controllata da più di 3.200 analisi al giorno, che confermano tutte la stessa cosa: l’acqua di rubinetto è buona e soprattutto sicura. Il suo percorso inizia dalle falde, dalle sorgenti, o dai corsi d’acqua, dove viene prelevata e resa potabile per essere distribuita tramite gli oltre 35mila km di reti. Così, l’acqua arriva nelle abitazioni e poi, attraverso quasi 19 mila km di reti fognarie e appositi impianti, viene depurata e restituita all’ambiente.
L’utilizzo di strumenti all’avanguardia, combinati alle metodologie più tradizionali, è fondamentale per assicurare qualità e continuità di servizio.
Ad esempio, Hera si avvale di strumenti come le scansioni satellitari e i raggi cosmici per contrastare il fenomeno delle perdite occulte dalle reti idriche. Importante è anche l’analisi previsionale, che, grazie al supporto dell’Intelligenza artificiale consente di individuare i punti della rete idrica a maggior rischio di rottura, così da pianificare meglio gli interventi necessari sulla pluralità di reti gestite, a beneficio della clientela finale in termini sia di efficienza sia di qualità del servizio.