Nel 2022 Fila ha riportato ricavi di 764,6 milioni, in aumento del 17% rispetto al 2021. Al netto dell’effetto positivo sui cambi, la crescita organica risulta del 10,1%.
Tale crescita organica è da attribuire al forte aumento delle vendite in Asia (+70,2%) e nel Centro e Sud America (+59,6%), compensata da un decremento nel Nord America (-2,9%), una lieve flessione in Europa (-0,23%) e vendite sostanzialmente stabili nel Resto del mondo.
L’Ebitda normalizzato è risultato pari a 110,3 milioni, in aumento dell’1,1% rispetto al 2021 ma in calo del 2,3% a cambi costanti. Il margine sui ricavi è del 14,4%, rispetto al 16,7% dell’anno precedente principalmente a causa dell’effetto inflazionistico che ha innalzato i costi relativi alle materie prime, ai traporti e al personale.
L’Ebit è pari a 78,7 milioni, sostanzialmente in linea con il valore dell’anno precedente (78,9 mln).
L’utile netto normalizzato è pari a 42,8 milioni, in calo del 3% rispetto ai 44,1 milioni del 2021.
La posizione finanziaria netta (esclusi gli effetti IFRS 16) al 31 dicembre 2022 è negativa per 349,8 milioni, rispetto ai 340,1 milioni al 31 dicembre 2021. Inclusi gli effetti IFRS 16, l’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2022 è pari a 435,2 milioni, rispetto ai 437,2 milioni al 31 dicembre 2021.
Il Cda ha proposto il pagamento di un dividendo di 0,12 euro per azione, con data stacco il 22 maggio 2023, record date il 23 maggio 2023 e pagamento il 24 maggio 2023.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, per il 2023 Fila si attende un recupero delle marginalità, un soddisfacente livello di generazione di cassa ed una conseguente riduzione del debito.
In particolare, la società prevede una crescita organica dei ricavi mid-single digit con in progresso più che proporzionale dell’Ebitda, mentre il free cash flow to equity è attesto tra 40 e 50 milioni nonostante i maggior investimenti a supporto dello sviluppo in India.