Il nuovo piano industriale al 2030 del Gruppo Iren prevede i seguenti target economico-finanziari:
- EBITDA: 1,87 miliardi al 2030 (+800 milioni rispetto al 2022) con un CAGR del 7% grazie a crescita organica, consolidamento e sinergie
- Investimenti lordi: 10,5 miliardi
- Posizione finanziaria netta/EBITDA: 2,7x al 2030
- Utile netto di Gruppo: circa 460 milioni al 2030 (+235 milioni rispetto al 2022) con un CAGR del 9%
- Dividendo: conferma dividend policy fino al 2025 e a seguire pay-out ratio del 50-60%
I target industriali indicano:
- Investimenti Sostenibili: 7,5 miliardi, pari all’80% degli investimenti organici in arco
Piano e oltre 7 miliardi ammissibili secondo la Tassonomia europea - Crescita organica: +580 milioni di EBITDA, sostenuta da investimenti per massimizzare
qualità ed efficienza delle reti, per incrementare la capacità di recupero di materia da rifiuti, per lo sviluppo di fonti di generazione rinnovabili anche attraverso la creazione di comunità energetiche, per la crescita dei clienti retail - Crescita per linee esterne: +170 milioni di EBITDA grazie al consolidamento di società
già partecipate, alla partecipazione alle gare gas e del servizio idrico integrato e raccolta rifiuti - Dimissione asset: -60 milioni di EBITDA derivanti dalla cessione di assets non più core
- Sinergie: +100 milioni di EBITDA, principalmente legate a iniziative di Performance
Improvement ed economie di scala - Opzioni strategiche non inserite a piano: 1,5 miliardi di ulteriori investimenti, in particolare nell’ambito del servizio idrico e del ciclo dei rifiuti nel sud Italia, realizzati con partner finanziari
- Assunzioni: previsto ingresso nel Gruppo di 3.200 lavoratori.
La strategia di crescita di Iren per i prossimi 8 anni continua ad essere coerente con i principali macrotrend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali, ma a differenza del precedente piano, in seguito agli eventi del 2022, il raggiungimento di molti macro-obiettivi ha richiesto un’accelerazione che si riflette in una rimodulazione temporale degli investimenti.
Il nuovo piano prevede nel complesso investimenti lordi pari a 10,5 miliardi (+200 milioni rispetto a quanto previsto nel precedente piano per il periodo 2023-2030).
Quasi il 60%, pari a circa 6,1 miliardi, è composto da investimenti di sviluppo, destinati a favorire la crescita dimensionale del Gruppo, sono relativi prevalentemente allo sviluppo delle rinnovabili abbinate alla crescita del portafoglio clienti retail, di impianti di recupero di materia, all’estensione delle reti di teleriscaldamento e ai progetti delle comunità energetiche.
Gli investimenti per crescita esterna, pari al 12%, ovvero 1,2 miliardi, sono destinati al consolidamento di società partecipate, alla partecipazione alle gare gas, del servizio idrico o della raccolta rifiuti in aree strategiche del Paese.
Infine, il restante 30%, pari a circa 3,2 miliardi, è destinato ad investimenti di mantenimento.
Inoltre, il 70% degli investimenti cumulati sono destinati ai settori regolati o semi regolati, al fine di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, con particolare focus sugli impianti di depurazione, di estendere il teleriscaldamento e di migliorare la qualità del servizio della raccolta rifiuti urbani con l’obiettivo di incrementare il recupero di materia in impianti propri.
L’80% degli investimenti organici (~75% per la Tassonomia Europea), pari a circa 7,5 miliardi, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità fissati, in particolar modo per supportare la resilienza delle città e per progetti di decarbonizzazione.
La strategia di crescita, supportata dagli investimenti sopra descritti, porterà a un deciso incremento dell’EBITDA, previsto a 1,87 miliardi nel 2030, generato dal contributo positivo di tutti i settori di business. Il maggior supporto alla crescita è garantito dalle attività regolate e semi-regolate, in particolare dal servizio idrico integrato e dall’incremento della capacità di trattamento e recupero dei rifiuti, dallo sviluppo delle rinnovabili e dallo sviluppo dei servizi di efficienza energetica e della base clienti energy.
Nonostante il significativo piano di investimenti e l’incremento atteso degli oneri finanziari, il profilo finanziario è previsto bilanciato in termini di PFN/Ebitda ratio che è atteso sempre inferiore alla soglia di 3,4x nell’orizzonte di piano. Il debito è atteso in incremento a 5,1 miliardi al 2023 (+1,8 miliardi vs 2022).
Iren, infine, conferma la dividend policy del precedente piano con un dividendo di 11€c/azione sull’utile netto 2022 e una crescita del 10% annua fino al 2025. Nella seconda parte di piano, il dividendo per azione sarà pari al 50/60% dell’utile netto di gruppo.