Chiusura debole per le borse europee, mentre prosegue in rialzo la seduta di Wall Street all’indomani della riunione della Federal Reserve e in un’altra giornata segnata dalle banche centrali.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,2% a 26.482 punti. Poco mossi anche il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (0,0%), mentre hanno terminato in ribasso l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,9%).
Oltreoceano, a tirare la volata è il settore tecnologico, con il Nasdaq che guadagna il 2,1% avvicinandosi a massimi da agosto, mentre lo S&P 500 sale dell’1,4% e il Dow Jones dell’1,2%.
Come da attese, ieri la banca centrale americana ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, il nono incremento consecutivo, portandoli nell’intervallo del 4,75-5%, sui massimi da settembre 2007.
Il chairman Jerome Powell ha però smorzato le speranze di tagli dei tassi quest’anno, ribadendo di essere pronto a continuare ad aumentare il costo del denaro fino a che l’inflazione non mostrerà segnali di rallentamento.
Sempre in tema banche centrali, oggi è stato il turno della Bank of England ad annunciare una stretta da un quarto di punto percentuale, seguendo gli interventi di questa mattina anche da parte degli istituti centrali di Svizzera e Norvegia.
Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 191 mila unità, al di sotto delle 197 mila previste dal consensus e sottolineando ancora una volta la solidità del mercato del lavoro Usa.
Sul Forex il cambio euro/dollaro risale poco sotto quota 1,09 e il dollaro/yen arretra a 130,7 Tra le materie prime in lieve ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 76,6 dollari e il Wti (-0,3%) a 70,7 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa tre punti base a 186, con il rendimento del decennale italiano al 4,05%.
Tornando a Piazza Affari, in evidenza Inwit (+5,2%), in scia alle indiscrezioni riguardo la possibilità che il fondo francese Ardian, già azionista della società possa realizzare una operazione straordinaria.
In rialzo anche Terna (+2,7%), Snam (+1,8%), Stm (+1,7%) e Amplifon (+1,6%), mentre le vendite hanno colpito soprattutto Saipem (-3,4%), Banco Bpm (-3%), Diasorin (-2,5%), Tenaris (-2,3%) e Nexi (-2%).