Le borse europee proseguono la seduta all’insegna delle vendite, così come Wall Street, in un contesto appesantito dai crescenti timori per la stabilità del settore finanziario.
A Milano il Ftse Mib cede il 2% in area 25.960 punti. In ribasso anche l’Ibex 35 di Madrid (-2%), il Dax di Francoforte (-1,8%), il Cac 40 di Parigi (-1,8%) e il Ftse 100 di Londra (-1,6%). Oltreoceano, i tre indici principali – S&P 500, Dow Jones e Nasdaq – flettono tutti dello 0,6%.
Gli operatori continuano a monitorare i problemi emersi nel comparto bancario in seguito al rapido ciclo di rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per contrastare le pressioni inflazionistiche.
Negli Stati Uniti, ieri il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha rassicurato, davanti a una sottocommissione della Camera statunitense, sul fatto che le autorità di regolamentazione sono pronte a ulteriori misure per proteggere i depositi se necessario.
Ad alimentare il nervosismo oggi contribuisce però la decisione di due banche tedesche di non rimborsare le imminenti scadenze di At1, oltre alle indiscrezioni su delle indagini da parte del Dipartimenti di Giustizia Usa su Ubs su eventuali legami con oligarchi russi.
Sul fronte macro, nell’Eurozona, la lettura preliminare di marzo degli indici PMI ha segnalato un dato al di sotto delle attese per l’indice manifatturiero che si è attestato a 47,1 punti (49 punti il consensus) mentre l’indice dei servizi e quello composito sono cresciuti al di sopra delle attese, rispettivamente a 55,6 e 54,1 punti.
Negli Usa, sempre a marzo, il dato preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero ha mostrato un valore di 49,3 punti, al di sopra del consensus (47 punti) e della lettura finale di febbraio (47,3 punti). Analogamente l’indice dei servizi e quello composito sono cresciuti oltre le stime, rispettivamente a 53,8 e 53,3 punti.
Intanto sul Forex, il cambio euro/dollaro scende nuovamente sotto quota 1,08 a 1,075, mente il dollaro/yen arretra a 130,5.
Tra le materie prime, infine, in netto ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,1%) a 74,3 dollari e il Wti (-2,2%) a 68,4 dollari, complice la risalita della moneta americana e i rinnovati timori per l’outlook dell’economia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di circa 4 punti base in area 189, con il rendimento del decennale italiano al 3,99% (-9 bp). Il MEF nell’asta di martedì 28 marzo 2023 offrirà BTP Short Term (scadenza 28/03/2025), BTP 10 Anni (scadenza 01/12/2024) e BTP€i 10 Anni (scadenza 15/05/2033) per un importo massimo complessivo di 5,5 miliardi.
Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono principalmente il comparto bancario con Bper (-4,7%), Banco Bpm (-4,6%) e Unicredit (-3,9%), oltrechè Iveco (-4,2%). Bene invece Diasorin (+3,8%).