Eurotech – Sulla via del recupero

Eurotech, società tecnologica quotata al segmento Star attiva nello sviluppo di Edge Computer e soluzioni per l’Industrial Internet of Things (IIoT), in base ai risultati pubblicati, ha archiviato il 2022 con ricavi in aumento del 49,3% rispetto all’esercizio precedente e con un giro d’affari cresciuto da 63,15 milioni a 94,26 milioni.

L’esercizio 2022 è stato chiuso con una perdita netta di 1,55 milioni rispetto al rosso di 10,41 milioni dell’anno precedente, con una netta inversione di tendenza.

Paul Chawla, AD di Eurotech

Il management ha messo in evidenza che gli ordini in portafoglio favoriscono una buona visibilità sul primo semestre del 2023, stimando per questo periodo un trend di crescita organica a doppia cifra del vecchio perimetro di consolidamento, a cui si andrà a sommare il contributo crescente della neo-acquisita InoNet.

“Quest’anno dedicheremo particolare attenzione ad un mix di iniziative per bilanciare i ricavi a breve e quelli a lungo termine. I ricavi a più lungo termine deriveranno dai ramp-up dei progetti IoT e quelli a più breve termine dai dispositivi Edge AI certificati con cybersecurity integrata, dai dispositivi Edge con AI integrata pronti all’uso e dai sistemi di validazione degli ADAS a bordo dei veicoli”, ha affermato Paul Chawla, AD di Eurotech.

Risultati preliminari 2022: fatturato e ricavi in aumento

Il 2022 ha mostrato ricavi in crescita organica del 41% anno su anno (35,9% a cambi costanti). Includendo il contributo della neo-acquisita InoNet da settembre a dicembre, la crescita sale al 49,3% (43,9% a cambi costanti).

Il business Embedded tradizionale ha avuto un ruolo determinante nella crescita del fatturato nel corso dei dodici mesi, come previsto dal management già ad inizio 2022. Tuttavia, nel corso dell’anno, e in particolare nel secondo semestre, si è assistito anche ad un’importante crescita organica del business Edge AIoT, che ha mostrato un incremento del 58% rispetto al 2021; includendo anche il contributo di InoNet per gli ultimi quattro mesi dell’anno, la crescita complessiva anno su anno del fatturato nell’Edge AIoT sale al 110%. Gli ordini a piano non consegnati causa irreperibilità dei componenti elettronici ammontano a circa 4 milioni. Tuttavia, una parte di questi ritardi verrà recuperata già nel primo trimestre del 2023.

Da notare poi come l’area giapponese abbia generato una crescita superiore al 40% anno su anno, grazie alla forte raccolta ordini dai clienti che operano nel settore delle macchine per la produzione di chip e l’area americana sia cresciuta anch’essa in doppia cifra (oltre 35%), in questo caso sulla spinta del trend del business embedded tradizionale, come già visto nel corso del 2021.

Al netto dell’effetto di InoNet, il primo margine del 2022, in termini di incidenza sul fatturato, si attesta al 45,6% e va a confrontarsi con un’incidenza del 46,7% nel 2021. Includendo InoNet il primo margine risulta pari al 45%.

L’Ebitda ammonta a 6,3 milioni (6,6% dei ricavi), rispetto ai -2,75 milioni nel 2021 e l’Ebit è stato di 0,75 milioni (0,8% dei ricavi), rispetto ai -7,59 milioni del 2021. In miglioramento poi il margine operativo lordo adjusted, passato dal rosso di 0,33 milioni a +7,18 milioni con una marginalità al 7,6%.

Le priorità strategiche: migliore standardizzazione e prodottizzazione dell’offerta

“In Eurotech – ha affermato il management – stiamo affrontando un viaggio, iniziato nel luglio del 2021, basato sulla focalizzazione e sul mettere massa critica su alcune cose importanti: migliore standardizzazione e prodottizzazione della nostra offerta per consentire la replicabilità e la scalabilità del business nel mercato Edge AIoT; costruzione di nuovi canali con cui raggiungere il mercato, in partnership con i grossi fornitori di infrastrutture IT (“Hyperscaler”) e con i grossi system integrators (“LSI”); creazione di un’organizzazione più orientata al mercato, con nuovi talenti e processi globali migliorati.

“Partivamo da un forte posizionamento tecnologico, riconosciuto dagli esperti di settore come Gartner e Frost & Sullivan, ma avevamo bisogno di un go-to-market più robusto e strutturato per trasformare la nostra eccellenza tecnica in una crescita sostenuta a doppia cifra. Ed è su questo che siamo concentrati”. 

“Guardando invece a dove vorremmo essere fra tre anni, abbiamo definito l’obiettivo di diventare un player di rilievo in grado di consentire ai nostri clienti di collegare i loro asset mission-critical al cloud in modo semplice e sicuro, permettendo loro di operare con l’AI “on the edge”, cioè sul campo”.

Lo scenario dei prossimi 18-24 mesi: i trend del settore guideranno la crescita

“La premessa doverosa – tengono a sottolineare da Eurotech – è che lo scenario è ancora volatile a causa delle tensioni geopolitiche e della minaccia di una stagnazione dell’economia con inflazione persistente”.

Ciò nonostante esistono, a detta del management, dei macro trend che sono ineluttabili e che possono essere solo rallentati ma non cancellati dallo scenario globale.

In particolare: “I trend che stanno guidando l’evoluzione del nostro settore e che continueranno a farlo nei prossimi 18-24 mesi sono: la connessione degli asset per l’aumento dell’efficienza nel loro utilizzo; l’automatizzazione dei processi in modo pervasivo in tutti gli ambiti della vita, inclusa la guida dei veicoli, grazie all’Intelligenza Artificiale applicata non nel cloud ma direttamente sul campo, dove gli asset operano e dove i dati vengono generati; la trasformazione digitale verso un’economia dei dati e il conseguente passaggio dalla vendita di prodotti (one-shot) alla vendita di servizi (ricorrenti), premessa per l’attivazione di un’economia circolare svincolata dalla continua produzione di nuovi beni”.

Verso la normalizzazione dopo la carenza di componenti elettronici

“Nel 2022, abbiamo assistito ad una robusta crescita organica che ci ha permesso di tornare a un Ebitda positivo – fanno notare da Eurotech – ma la performance della top line non si è tradotta totalmente in margini a doppia cifra, come avremmo voluto, a causa da un lato degli impatti dello shortage di componenti e dall’altro della necessità di investire in costi operativi per rafforzare l’organizzazione. Per i primi due trimestri non abbiamo inoltre potuto consegnare porzioni significative di fatturato a causa della mancanza di componenti elettronici. In più, i costi aggiuntivi per le Purchase Price Variations (PPV) – i picchi dei costi di acquisto dei componenti – hanno diluito fortemente il nostro gross profit margin. Trimestre dopo trimestre siamo però risaliti, con azioni mirate sui prezzi ai clienti, iniziative speciali sulla catena di fornitura e con la riprogettazione di alcuni prodotti”. 

Più in particolare, “A settembre 2022 abbiamo concluso con successo un’operazione di M&A: abbiamo investito 10,4 milioni e acquisito InoNet, un’azienda tedesca specializzata in IPC e Edge AI HW. Con questa acquisizione abbiamo raggiunto due importanti obiettivi: un forte posizionamento nel DACH, il secondo mercato al mondo per l’Industrial IoT, e un’espansione del nostro portafoglio in HW più standardizzati/prodottizzati che possono scalare più velocemente e che possono anche consentire la vendita congiunta del nostro stack software”.

I target degli analisti

Il prezzo obiettivo medio sul titolo indicato dagli analisti è di 4,50 euro, prezzo che implica un potenziale rialzo dall’attuale quotazione del 40% circa.