Wall Street prosegue nella sua fase laterale, ma non riesce a trovare nuovo impulso dal tentativo di risolvere la crisi bancaria domestica.
La notizia annunciata domenica sera che la First Citizen Bank aveva comprato la fallita Silicon Valley Bank ha rinvigorito il settore finanziario, ma non è stata sufficiente per mettere le ali a tutto il listino.
In sofferenza il settore tecnologico con tutti i grossi calibri inaspettatamente in calo da Microsoft a ad Apple di un punto e mezzo percentuale fino a Google di quasi il doppio (-2,8%).
In auge, al contrario, quello finanziario con Bank of America (+5%) e First Republic Bank (+12%).
Chiudono in positivo tutti e tre gli altri listini principali come da seguente dettaglio: Russell 2000 (+1,1%), Dow Jones (+0,6%) e S&P500 (+0,2%) con quest’ultimo che non riesce a terminare al di sopra della soglia psicologica dei 4.000 punti.
VIX in ribasso di quasi il cinque per cento a 21,6 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti tornano a salire con decisione impennandosi di quattordici punti base sulla scadenza decennale fino al 3,51%.
Tra le materie prime, il petrolio vola con un rimbalzo deciso superiore ai cinque punti percentuali e chiude a 73 dollari al barile.
Seduta negativa per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – che cedono quasi un punto percentuale, ma reagiscono rispetto ai minimi intraday.
Sul mercato valutario il dollaro lima i guadagni del venerdì precedente e scivola rispetto alla moneta unica a 1,079.