Nel 2022 G.M. Leather ha registrato, a livello consolidato, ricavi a 40,8 milioni rispetto a 49,7 milioni del 2021. La variazione è attribuibile al calo delle vendite di semilavorato, legato alla contrazione di ordini dal sud est asiatico, mentre si registra un incremento del fatturato di “prodotto finito”.
L’EBITDA si è attestato a 5 milioni (+12,6%) con un margine del 12,2%, in incremento rispetto all’8,9% del 2021. Sul miglioramento della marginalità hanno inciso l’incremento del fatturato di “prodotto finito” e minori costi per materie prime, per servizi e per lavorazioni esterne.
L’ EBIT è stato pari a 3,3 milioni rispetto a 3,6 milioni del 2021, con un margine dell’8,1%,
in miglioramento rispetto al 7,2% del 2021, dopo ammortamenti e svalutazioni per 1,7 milioni (0,8 milioni nel 2021).
Il risultato netto si è fissato a 2 milioni rispetto a 2,4 milioni del 2021, dopo imposte per 312 mila euro (827mila euro nel 2021).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime 15,4 milioni rispetto a 14,2 milioni al 31 dicembre 2021.
Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,022 euro per azione che sarà messo in pagamento dal 10 maggio con stacco cedola l’8 maggio.
Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione, la società riporta che “in un contesto macroeconomico che continua ad essere molto critico a causa della coda delle problematiche derivanti dalla pandemia COVID19, delle tensioni sui costi dei prodotti di base, delle materie prime e delle utilities aggravate dalle tensioni internazionali e in particolare dalle conseguenze della guerra fra Ucraina e Russia, oltre che dalle crescenti tensioni fra USA e CINA, è necessario monitorare costantemente le fonti di approvvigionamento e i prezzi di acquisto oltre che supportare i clienti gestendo le crescenti difficoltà dal punto di vista logistico–distributivo”.
“In ogni caso la politica di approvvigionamento della società risulta funzionale a far fronte alle esigenze produttive di diversi mesi. Inoltre, si evidenzia un portafoglio ordini positivamente orientato in questi primi mesi del 2023 per cui non si ritiene sussistano, al momento, elementi per rivedere gli obiettivi del Gruppo”.
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