Grifal ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 41,5% a 36,9 milioni, sostenuti in particolare da cArtù, le cui vendite sono passate da 6,2 milioni a 12,2 milioni rappresentando ora circa un terzo dei ricavi di gruppo.
L’incremento del costo dei fattori produttivi, iniziato nel corso dell’anno precedente è stato affrontato dal Gruppo scegliendo di ribaltare a valle tali aumenti solo gradualmente ed a partire dai primi mesi del 2022.
Questa scelta è stata agevolata anche dal limitato impatto derivante dalla pressione sui prezzi dell’energia. Infatti, a differenza della produzione del cartone ondulato tradizionale, che utilizza vapore e piani di asciugatura a forte consumo energetico, la produzione di cArtù richiede una quantità di energia limitata che, anche ai prezzi attuali, incide sui conti aziendali per meno del 2% del fatturato.
L’Ebitda è più che raddoppiato a 4,4 milioni, con una marginalità salita all’11,9% (+380 punti base), mentre l’Ebit si è attestato a 1,31 milioni, rispetto alla perdita operativa di 0,7 milioni registrata nel 2021.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 0,4 milioni, rispetto alla perdita netta di 0,8 milioni dell’anno precedente. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 18,9 milioni dai 12,2 milioni al 31 dicembre 2021.
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