Continua la fase di lieve correzione di Wall Street durante la settimana pasquale con la maggior parte degli indici che arretrano per la seconda seduta consecutiva, recuperando tuttavia un peggiore apertura, per terminare molto vicini ai massimi intraday.
Il bilancio definitivo vede il Nasdaq fanalino di coda con una perdita dell1,1%, seguito da vicino dal Russell 2000 che cede un punto percentuale. Molto più modesta, al contrario, la discesa dello S&P500 (-0,25%).
Il mercato domestico sconta i timori di una recessione che appare sempre più prossima e che non potrà tuttavia beneficiare velocemente di un calo dei tassi di interesse, intrappolati dall’inflazione sempre elevata.
In perdita ieri tutti i titoli a larga capitalizzazione del settore tecnologico con Tesla e AMD a tirare la volata con una discesa di tre punti e mezzo percentuali.
VIX invariato a 19 punti dopo un balzo iniziale oltre i 20.
Sul mercato obbligazionario quarta seduta consecutiva di correzione dei rendimenti con il Tbond che cede altri sei punti base fino al 3,29%.
Tra le materie prime il petrolio termina invariato a 80,5 dollari al barile, consolidando i guadagni delle ultime due ottave.
Stesso percorso anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali annullano una iniziale correzione di un punto percentuale terminando invariati, malgrado il rafforzamento del biglietto verde.
Sul mercato valutario il dollaro interrompe la fase di debolezza guadagnando mezza figura rispetto alla moneta unica fino a 1,09 mentre il rublo scivola a quota 80, poco al di sopra dei valori precedenti (82) lo scoppio del conflitto bellico con l’Ucraina ma ben al di sotto dei massimi dello scorso anno a quota 63.