Obbligazioni – Sold out nell’asta di Bot annuali

Seduta in rialzo per i tassi europei dopo i dati sull’inflazione statunitense e le aste odierne di Bot annuali.

I principali listini continentali viaggiano perlopiù positivi con il Ftse Mib a +0,4%.

Il dato sull’inflazione statunitense ha evidenziato segnali di rallentamento anche se probabilmente non ancora in misura tale da evitare almeno ancora un rialzo dei tassi di interesse per quest’anno da parte della Federal Reserve.

A marzo, infatti, l’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha registrato +0,1% su base mensile, lievemente inferiore al consensus (+0,2%) e dopo il +0,4% di febbraio. Anno su anno la variazione si attesta al +5% (consensus +5,1%) e in rallentamento dal +6% del mese precedente.

Il core rate, depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha evidenziato un aumento dello 0,4% su base mensile, in linea con la stima degli analisti e in calo rispetto al dato precedente (+0,5%). Su base annua il dato ha registrato un incremento del 5,6%, in linea con il consensus e dopo il +5,5% di febbraio.

Mentre i policy maker della Fed si dividono tra la necessità di frenare l’inflazione e di stabilizzare il settore bancario, tra gli operatori crescono le aspettative che la banca centrale taglierà il costo del denaro entro la fine dell’anno.

Tornando all’obbligazionario, il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di Bot annuali e 2 miliardi di titoli nella riapertura per la scadenza 14 agosto 2023, entrambi per l’intero importo offerto, con rendimento medio rispettivamente del 3,39 e del 3,127%.

Nel frattempo il tasso del Btp decennale sale al 4,21% (+6bp), con uno spread a 185 punti, mentre oltreoceano il rendimento del T-Bond scende al 3,4% (-3 bp).