Mercati – Prevalgono i modesti rialzi in Europa con Milano +0,4%

Le borse europee si muovono perlopiù positive nel pomeriggio mentre Wall Street viaggia incerta.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 27.727 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac40 di Parigi (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Fa eccezione l’Ibex 35 di Madrid a -0,5%. Oltreoceano il Dow Jones è in rialzo dello 0,5%, lo S&P 500 dello 0,1% mentre il Nasdaq cede lo 0,1%.

Gli investitori restano intenti a valutare gli ultimi dati nel tentativo di avere maggiori indicazioni sull’outlook con riferimento a inflazione, crescita economica e politica monetaria della Federal Reserve.

Dal fronte macro sono emersi oggi pomeriggio dati preliminari PMI statunitensi di aprile aumentati oltre le attese, con il manifatturiero a 50,4 punti, al di sopra del consensus (49 punti) a fronte di un dato finale di marzo a 49,2 punti.

Dati che si aggiungono a quelli degli ultimi giorni che hanno mostrato un rallentamento del mercato del lavoro e un mercato immobiliare americano ancora instabile nonostante alcuni segnali di miglioramento.

Ad alimentare le incertezze contribuiscono anche i commenti contrastanti di alcuni policy maker. Tra questi, il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, il quale ha dichiarato che la banca centrale si sta avvicinando alla fine della sua campagna di inasprimento. L’omologa di Cleveland, Loretta Mester, ha affermato di essere favorevole a tassi superiori al 5% perché l’inflazione è ancora troppo elevata.

Sul forex il cambio euro/dollaro ridiscende in area 1,096 mentre il dollaro/yen risale a quota 134,4. Tra le materie prime, in rialzo il petrolio con il Brent (+0,7%) a 81,7 dollari e il Wti (+0,7%) a 77,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla in area 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,35%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Recordati (+5,3%) in scia a ricavi del primo trimestre 2023 oltre le attese, Banco Bpm (+3,7%) e Nexi (+2%). Arretrano invece Telecom (-3,8%), ancora appesantita dalla questione legata alla cessione di Netco, CNH (-1,1%) e Unipol (-1%).