Mercati asiatici – Seduta di forti vendite per la Cina e Hong Kong, resiste il Giappone

Seduta in prevalenza all’insegna della lettera per i principali listini asiatici dopo la chiusura poco mossa di Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1 e il 2,3%, sottotono come Hong Kong, che cala dell’1,9%, mentre resiste il Giappone con Nikkei a +0,2% e Topix a +0,3%.

Sul sentiment hanno pesato le tensioni geopolitiche, già emerse la scorsa settimana, quali i piani statunitensi per limitare gli investimenti in parti chiave dell’economia cinese, mentre il presidente cinese Xi Jinping e altri leader di spicco hanno evidenziato i rischi che l’economia potrebbe dovere ancora affrontare.

Al contempo gli investitori restano focalizzati sulla serie di dati macroeconomici in uscita in questi giorni e che potrebbero aiutare a delineare con maggior chiarezza la futura traiettoria dei tassi di interesse.

Focus, tra gli altri, sul dato del PIL statunitense e il deflatore PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed che, secondo le stime, dovrebbero evidenziare un rallentamento, rispettivamente, della crescita e della corsa dei prezzi. Nel Vecchio Continente, invece, c’è attesa per il dato sulla fiducia dei consumatori e il PIL dell’Eurozona.

Occhi, infine, sul proseguimento della stagione delle trimestrali, dopo UBS Group, che ha mancato le stime di profitto, si attendono i conti delle tech Microsoft, Meta Platforms e Amazon.

Sul forex l’euro/dollaro sale 1,105 e il dollaro/yen scende a 134,1. Tra le materie prime, il petrolio viaggia leggermente sotto la parità con il Brent (-0,01%) a 82,5 dollari e il Wti (-0,03%) a 78,7 dollari al barile.

Il tutto dopo che, ieri, a Wall Street, il Dow Jones e lo S&P500 hanno guadagnato rispettivametne lo 0,2% e lo 0,1% mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,3%.