Mercati USA – Atteso avvio negativo in attesa di dati macro e trimestrali

I futures sull’azionario americano oscillano in territorio negativo, preannunciando un avvio sotto la parità oltreoceano, con il focus dei marcati diviso tra trimestrali, contesto macro e decisioni della Fed.

Chiusura mista lunedì a Wall Street, con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0,2%, l’S&P 500 lo 0,1%, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,3%.

Prosegue la stagione di trimestrali, con l’agenda di oggi che prevede la pubblicazione dei conti da parte di alcuni colossi tecnologici tra cui Microsoft, Meta e Amazon.

Nel frattempo, il titolo di First Republic Bank, già al centro dei tumulti che hanno coinvolto il mercato finanziario e la sua stabilità nelle prime settimane di marzo, è dato in calo del 22% negli scambi premarket, dopo aver riportato i propri risultati trimestrali che hanno mostrato un crollo del 41% t/t dei depositi a 104,47 miliardi di dollari, ben al di sotto del consensus di 136,67 miliardi di dollari.

Restando in tema banche, UBS ha riportato i risultati del 1Q che hanno deluso le aspettative, con ricavi a 8,74 miliardi di dollari al di sotto del consensus di 8,96 miliardi e un utile netto a 1,03 miliardi di dollari, in calo del 52% a/a e ben al di sotto delle stime di 1,86 miliardi di dollari. Deludono anche gli utili per azione (0,38 dollari effettivi vs 0,58 dollari previsti dagli analisti).

Il tutto mentre gli investitori restano intenti a monitorare i segnali in arrivo dall’agenda macro al fine di valutare l’evoluzione dell’inflazione e la politica dei tassi d’interesse della Fed. L’attenzione è principalmente rivolta sul dato del Pil statunitense e sul deflatore PCE, la misura inflattiva preferita dalla banca centrale americana, entrambi attesi in rallentamento.

Nello specifico, dopo i risultati sull’attività manifatturiera emersi nella giornata di lunedì che hanno mostrato un calo rispetto al mese di marzo a -23,4 punti (consensus -12 punti), gli operatori si attendono un picco dei tassi nel meeting del FOMC di giugno per poi vedere invertita la rotta al di sotto del benchmark del 4,5% entro la fine dell’anno.

Sempre sul fronte macro, in data odierna sono attesi i dati sulla fiducia dei consumatori e sull’indice manifatturiero della Fed di Richmond.