Mercati – Vecchio Continente chiude in rosso, Milano cede l’1%

Le borse europee chiudono deboli, mentre Wall Street procede in territorio negativo, in un contesto in cui l’attenzione degli investitori è divisa tra agenda macro, banche centrali e trimestrali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in calo dell’1%, in area 27.253 punti, in rosso come l’IBEX 35 di Madrid (-1,2%), il CAC 40 di Parigi (-0,6%) e il FTSE 100 di Londra (-0,3%). Resiste invece il Dax di Francoforte che guadagna lo 0,1%.

Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,9% e il Nasdaq l’1,2%.

I mercati restano intenti a monitorare i segnali provenienti da alcuni importanti dati macroeconomici in uscita nei prossimi giorni che potrebbero aiutare a delineare con maggior chiarezza lo stato di salute dell’economia e la futura traiettoria dei tassi di interesse.

Il focus è principalmente rivolto al dato trimestrale del PIL statunitense e del deflatore PCE, misura inflattiva attentamente monitorata dalla Fed, entrambi attesi in rallentamento.

Sul fronte europeo, invece, sono attesi i dati sulla fiducia dei consumatori, sul PIL dei principali paesi dell’Eurozona, tra cui Germania, Francia e Italia e sull’inflazione.

Tornando in tema banche centrali, gli operatori ipotizzano il raggiungimento del picco dei tassi di interesse da parte della Fed a giugno 2023, per poi vedere invertita la rotta al di sotto del benchmark del 4,5% entro la fine dell’anno.

In Europa, invece, il governatore della banca centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, ha dichiarato che l’inflazione dei prodotti alimentari comincerà a calare nella seconda metà del 2023 e che la Bce riuscirà a far scendere l’inflazione intorno al 2% entro il 2025 se non anche verso la fine del 2024.

Il tutto mentre prosegue la earning season: dopo la deludente trimestrale di UBS, in serata sono attesi i conti delle big tech statunitensi quali Alphabet e Microsoft, nei giorni successivi toccherà invece a Meta Platforms e Amazon.

Sul forex, il cambio euro/dollaro scivola a 1,097 e il dollaro/yen cala in area 133,9. Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio, con il Brent (-2,2%) a 80,7 dollari e il Wti (-2,2%) a 77 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund s’assesta a 189 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,26%.

Tornando a Piazza Affari, fa meglio Inwit (+1,2%), seguita da Campari (+0,8%), Enel (+0,5%) e Terna (+0,2%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Banco Bpm (-3,1%), Tenaris (-2,9%), Unicredit (-2,7%), Saipem (-2,5%).