Il Ceo di Res delinea la storia ed il futuro di una realtà attiva da oltre 30 anni nella gestione dei rifiuti e passata dalle discariche alla circolarità, con il presidio su tutta la catena del valore e capacità innovative che la proiettano verso un futuro di crescita sostenibile. Una società che approderà in Borsa nel segmento EGM giovedì 4 maggio a valle di un Ipo che dovrebbe generare oltre 10 milioni.
“Le priorità strategiche sono ricerca, investimenti e partnership”
“Portare a termine l’investimento di Pettoranello del Molise realizzando l’impianto di selezione entro settembre 2023, a cui seguirà entro dicembre l’impianto di lavaggio, mentre entro il 2024 è previsto l’avvio dell’impianto di Pirolisi per il riciclo chimico delle plastiche a cui RES lavora da tempo grazie al contributo della ricerca sviluppata all’interno; una grande ed importante novità nel sistema di lavorazione delle plastiche che non possono essere riciclate meccanicamente”.
Un processo innovativo anche per lo sviluppo della filiera in quanto, prosegue il Ceo di RES, Antonio Valerio, “sarà possibile concretizzare quelle partnership grazie le quali chiudere il cerchio con realtà industriali che potranno beneficiare delle nostre innovazioni. Un percorso reso possibile dagli investimenti realizzati negli impianti, ma anche, ed in misura sempre più importante, in quella R&S che ci permette di individuare, studiare e poi sperimentare tutti i nuovi compound (composizione di materiali attraverso più polimeri) che poi trovano applicazione nei diversi prodotti finiti che metteremo a punto sulla base delle richieste dei partner industriali”.
“Gli effetti della R&S ed il ruolo delle partnership”
E’ doveroso ricordare al riguardo che oggi, come sottolinea il capo azienda, “gran parte delle plastiche che non sono riciclate meccanicamente sono termovalorizzate; quindi, introdurre il riciclo chimico e produrre materia prima dal riciclo chimico delle plastiche rappresenta la nostra priorità più importante”. Ed a valle di questo processo, riciclo chimico e riciclo meccanico, continua Valerio, “stringere accordi con aziende esterne al fine di industrializzare questa fase del processo produttivo e sfruttare le materie prime che ricaviamo dalla nostra catena del valore per merito la ricerca”.
Il tutto affiancato dal “potenziamento della capacità di contribuire allo sviluppo delle fonti di energia alternative in quanto accanto ai due impianti fotovoltaici già attivi ed a quelli correlati alle biomasse, pure in esercizio, si affiancherà l’impianto per la produzione di idrogeno green totalmente finanziato dalla regione Molise purché venga realizzato entro il 2024 con le caratteristiche concordate”.
“Operiamo in un mercato con alte potenzialità ed elevata visibilità”
“Lo scenario in cui operiamo è caratterizzato da un gap strutturale tra la domanda e l’offerta e quindi la visibilità si conferma elevata consentendoci di affrontare gli investimenti del piano con una grande tranquillità grazie anche al contributo offerto dal nostro centro di ricerca. Contesto grazie al quale possiamo guardare al futuro con un certo ottimismo”
Questo anche perché, prosegue il Ceo, “possiamo contare su alcuni punti di forza molto importanti: dalle norme riepilogate nell’EU Greeen Deal, nel PNRR e nel progetto Transizione 4.0 al presidio integrale della catena del valore come emerge in una realtà come RES che opera nella gestione dei rifiuti, inclusa selezione e trattamento per poi passare al recupero o all’utilizzo nella generazione di energia e chiudere il cerchio con il deposito dei residui nelle discariche”.
E tutto ciò, aggiunge Valerio, “genera quell’elevata visibilità che ci consente di approcciare con una certa tranquillità gli investimenti negli impianti, ma anche in quella ricerca che genera capacità innovativa come quella rappresentata dalla ‘trasformazione’ delle plastiche in nuovi compound. ‘Materia prima’ richiesta dalle industrie con le quali siglare partnership per ampliare la filiera utilizzando i frutti del nostro lavoro”.
“Le proiezioni di medio termine si confermano più che resilienti”
Il gap fra domanda e offerta, puntualizza il Ceo di RES, “resta elevato e lo resterà nel prossimo futuro, creando condizioni più che positive per il nostro business. E queste caratteristiche si confermeranno anche nel medio termine, consentendoci di rendere più agevole l’execution degli impegnativi investimenti che andremo a realizzare nei prossimi due anni”.
Un periodo nel corso del quale, prosegue Valerio, “aumenteremo la capacità dei nostri impianti e ne costruiremo di nuovi, rendendo ancora più forte la scelta di sviluppare e rafforzare il proprio business recuperando nuovi fornitori di materiale da inserire nel nostro modello di business, il cui ciclo è completo, realizzando tutto il processo di selezione e valorizzazione dei rifiuti per ottenere i nuovi compound da re-immettere nel ciclo produttivo”.
In sostanza noi “siamo dei validi interlocutori del sistema industriale italiano per poter fornire dei materiali che derivano dal post-consumo tramite le varie operazioni di valorizzazione dei materiali rese possibili da quegli investimenti in ricerca che sono stati, sono e resteranno per noi strategici”.
Le prospettive ed i numeri del piano
“Abbiamo investito molto in tecnologia e riusciamo a recuperare nuove compound dai rifiuti dall’impianto che realizzeremo a Pettoranello per poi valorizzarli come materia prima o prodotto finito, ponendoci come validi interlocutori del sistema industriale”.
Noi infatti, prosegue il Ceo di RES, “siamo tra le poche aziende che riescono a certificare tutta la filiera del prodotto, dalla raccolta fino al recupero, quindi sotto forma di materia prima o nella nuova veste di prodotto finito”.
I numeri del piano non sono disponibili, ma nell’operazione proposta al mercato “abbiamo comunque anche previsto un meccanismo di price adjustment shares, dove gli azionisti di maggioranza si impegnano ad annullare parte delle loro azioni proporzionalmente al realizzarsi o meno di un certo target di Ebitda nel 2024 che è 11 milioni”.
Meccanismo grazie al quale, completa Valerio, “la valorizzazione pre-market di 40 milioni di euro è agganciata a un target ebitda 2024 di 11 milioni, quindi capite bene che, essendo l’ebitda 2022 di 3,5-3,6 milioni, nei prossimi 2 anni la società cambierà drasticamente i numeri sull’operatività aziendale e quindi ci siamo sentiti di condividere con il mercato e agganciare la valutazione a questo target che per quanto sfidante riteniamo sia un obiettivo realistico”.
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