RES – Tecnologia all’avanguardia per una “economia circolare”

Il CEO di Res illustra in questa intervista le strategie di breve e medio termine della società che si avvicina ai 35 anni mentre si appresta ad entrare in borsa con una tecnologia in grado di fare la differenza in un business storico, ma che si appresta a modificare radicalmente la modalità operativa e la percezione degli investitori nei confronti di un’attività “più che innovativa, seppur matura”. 

L’AD, Antonio Lucio Valerio, illustra le priorità strategiche

Antonio Lucio Valerio è l’Amministratore Delegato di RES S.p.A., fondata dalla famiglia Valerio nel 1989 ed operante nel settore della circular economy e della sostenibilità ambientale. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio a Roma, Valerio è subito tornato ad Isernia per prendere le redini dell’attività familiare.

Un business che nel recente ha registrato una forte accelerazione in quanto, come sottolinea il Ceo di RES, “gli sforzi di RES nel breve termine vanno nella direzione di realizzare un impianto di selezione, spinta e riciclo delle plastiche e un impianto per la pirolisi degli scarti plastici per poter immettere nel mercato materiali riciclati e di recupero”. Pertanto, prosegue, “il primo step è quello reimmettere nel sistema materiali riciclati che non vengono riutilizzati e che vanno a finire in discarica”.

Nel medio termine, invece, prosegue Valerio, “l’acquisizione di un importante opificio industriale e le professionalità che da esso derivano ci consentono di mettere in cantiere un obiettivo più ambizioso e cioè produrre attraverso fasi di riciclo chimico, un polimero da reimmettere nel ciclo produttivo, oltre a un filato tessile con caratteristiche tecniche innovative e totalmente green”.

Obiettivi strategici, “sostenuti da investimenti derivanti dal PNRR per 9,6 milioni di euro a fondo perduto, mentre ulteriori fondi propri saranno destinate alla realizzazione di un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica destinata all’autoconsumo, ad estendere il polo impiantistico già esistente e ad ampliare le attività di ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza degli impianti esistenti”.

Ma c’è pure altro in quanto, completa il capo azienda, “Tuttavia, la Società non esclude la crescita per linee esterne attraverso una strategia di M&A su impianti ed autorizzazioni di terzi”.

La capacità innovativa di un settore maturo

Lo scenario di riferimento all’interno del quale si colloca il quadro normativo italiano ed europeo indica come utile e necessario la valorizzazione dei rifiuti come risorsa. Un cambio di passo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sostenibilità ecologica.

Più in particolare, ricorda il Ceo di Res citando alcuni esempi, “il riciclo dei rifiuti urbani deve arrivare almeno al 65% entro il 2035, mentre l’Italia al momento ricicla il 52% dei rifiuti urbani. Allo stesso tempo, contestualmente, non più del 10% dei rifiuti urbani deve essere destinato allo smaltimento a mezzo discariche, mentre per l’Italia questa percentuale si aggira attorno al 20 per cento”.

Ma c’è pure altro poiché, aggiunge il capo azienda, “il settore dei rifiuti in Italia è formato da aziende con caratteristiche molto diverse in termini di dimensione, business, presenza lungo la filiera e territorio servito. Nel complesso il settore – prosegue Valerio – si presenta frammentato e con un elevata dispersione, con pochi grandi operatori a presidio dell’intera filiera mentre i players più piccoli sono focalizzati su una o poche fasi. Inoltre – completa – la concorrenza risulta essere ad un livello medio-alto e il mercato si presenta con barriere all’entrata anch’esse medio-alte specialmente nella fase di trattamento, recupero e smaltimento rifiuti”.

Ed è proprio in questo contesto settoriale che noi “ci presentiamo come un operatore con un focus sul territorio locale verticalmente integrato su tutta la filiera dei rifiuti. La Società – prosegue Valerio – è uno dei pochi operatori in Molise ad aver internalizzato l’intera catena del valore ed è infatti in grado di presidiare ogni fase della vita del rifiuto, dalla raccolta – effettuata da una società esterna anch’essa riconducibile alla famiglia Valerio – fino allo smaltimento e recupero di energia”. In tal senso “noi siamo una delle poche realtà in Italia a possedere una discarica di proprietà: asset fondamentale per poter controllare interamente il ciclo del trattamento dei rifiuti senza ricorrere a terze parti per lo smaltimento, con i costi che ne conseguono”.

I numeri di RES (dati consolidati pro-forma)

Il 2021 per RES si è concluso con un valore della produzione per 16,1 milioni di euro ripartiti tra impianto TMB (7 milioni ca.), discarica (4,1 milioni ca.), vendita di materiali recuperati (2,5 milioni), impianto di selezione (1,1 milioni ca.) e l’impianto di compostaggio (0,42 milioni) e per la parte residua vendita di energia elettrica.

Nel primo semestre 2022 ha generato un fatturato di 8,8 milioni di euro (3,8 mln TMB, 2,1 mln discarica, 1,4 mln impianto selezione, 0,8 mln vendita materiali recuperati, 0,19 mln impianto di compostaggio e per la parte residua vendita di energia elettrica).

Un trend che dovrebbe confermarsi in ragione d’anno poiché a fine 2022 si prevede un valore della produzione pari a 17,9 milioni di euro: aspettative che, se dovessero essere confermate, vedrebbero un incremento del fatturato anno su anno superiore al 10%.

L’Ebitda del 2021 è risultato pari a 3,3 milioni di euro ed è previsto in lieve calo a 3 milioni di euro nel 2022, con la relativa marginalità sui ricavi che passerebbe dal 20,5% del 2021 al 16,7% alla fine del 2022. La società ha chiuso il 2021 con un utile netto di 1,5 milioni di euro mentre l’utile netto dopo il primo semestre del 2022 si è attestato a 1,1 milioni di euro.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto nel 2022 si è attestato a circa 3,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 2,5 milioni di euro del 2021 principalmente per effetto degli investimenti effettuati nel corso dell’esercizio.