Eni ha chiuso il primo trimestre 2023 con un Ebit adjusted in calo dell’11% rispetto al primo trimestre 2022 a 4,64 miliardi principalmente a causa del calo del settore Exploration and Production del 36% a/a a 2,79 miliardi, per effetto dei minori prezzi di realizzo e del deconsolidamento delle attività angolane.
Tuttavia i risultati del Gruppo sono stati sostenuti dalle performance di GGP (Ebit adjusted +47% a 1,37 miliardi) e grazie all’andamento di Sustainable Mobility, Refining e Chimica in crescita da -91 milioni a 154 milioni.
Nel 1Q23 l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti di Eni è risultato pari a 2,9 miliardi, in calo dell’11% rispetto all’1Q22 a causa delle minori quotazioni degli idrocarburi e dall’effetto dell’imposta sui profitti del settore energetico in UK, attenuati dal robusto
andamento industriale dei business Eni.
Nel dettaglio, l’Ebit della divisione Exploration & Production si è attestato a 2,79 miliardi in calo del del 36% per effetto della flessione del prezzo del petrolio in dollari e del ribasso dei prezzi del gas in tutte le aree geografiche che hanno influito negativamente sui prezzi di realizzo in Europa e a causa del mancato contributo delle società angolane a seguito del loro conferimento nella JV Azule, nel 3Q22, i cui risultati non sono assimilabili nell’Ebit.
La produzione di idrocarburi di 1,66 milioni di boe/giorno è invariata rispetto all’anno precedente, sostenuta dal ramp-up in Mozambico e Messico, dalla maggiore attività in Algeria, Libia e Stati Uniti. Tali effetti sono stati compensati dal declino dei campi maturi.
Il settore Global Gas &LNG Portfolio (GGP) ha conseguito un Ebit adjusted di 1,37 miliardi, in crescita del 47%, per effetto di attività di ottimizzazione e di trading volte a catturare valore dalla volatilità dei prezzi e dai differenziali nei vari mercati facendo leva sulla flessibilità del portafoglio gas/GNL.
Il business Sustainable Mobility ha riportato un utile operativo adjusted 137 milioni in crescita di 73 milioni, a seguito della riesposizione dei periodi comparativi 2022 per considerare la costituzione della nuova unità di business operativa dal 1° gennaio 2023. L’incremento riflette le maggiori produzioni di biocarburanti e la stabilità del risultato del marketing.
Il business Refining ha riportato un Ebit adjusted di 126 milioni che si confronta con la perdita di 40 milioni del 1Q 2022. Andamento trainato dai margini di raffinazione più elevati con il SERM in rialzo a 11 $/barile rispetto ai valori negativi del 2022, parzialmente compensato dai fermi programmati di alcune importanti unità di conversione e dalla circostanza che il beneficio legato ai minori costi delle utility indicizzate ai prezzi del gas naturale è stato anticipato nei trimestri precedenti.
Il business della Chimica gestito da Versalis ha riportato una perdita operativa adjusted di 109 milioni, riflettendo un calo della domanda e le incertezze del mercato, che ha frenato le decisioni di acquisto da parte dei rivenditori, e la continua pressione competitiva dei prodotti provenienti dal Medio Oriente e dall’Est asiatico.
L’Ebitd adjusted di Plenitute si è attestato a 132 milioni in calo del 5%. La stabilità dell’andamento è dovuta all’incremento della capacità di generazione rinnovabile e delle relative produzioni che hanno quasi completamente assorbito la riduzione del 35% dei prezzi di mercato dell’energia elettrica. Invece, il business Power di produzione di energia elettrica da impianti a gas ha riportato un utile operativo adjusted di 54 milioni, in crescita del 17% rispetto al 1Q22, per effetto delle ottimizzazioni e dei minori costi del combustibile.
Nel 1Q23 il flusso di cassa operativo adjusted del Gruppo prima del capitale circolante al costo di rimpiazzo è stato di 5,3 miliardi, in calo di 315 milioni a/a. L’indebitamento finanziario netto ante passività per leasing ex IFRS 16 si è attestato a 7,8 miliardi, in aumento di 770 milioni rispetto al 31 dicembre 2022.
Il management, infine, ha aggiornato le previsioni operative e finanziarie per l’esercizio 2023:
- E&P: produzione di idrocarburi confermata la guidance di 1,63-1,67 milioni di boe/g per il 2023 allo scenario Eni di 85 $/barile. Nel 2Q 2023 la produzione è prevista a 1,6 milioni di boe/g, a seguito delle manutenzioni programmate concentrate principalmente nel trimestre;
- E&P: confermato l’obiettivo esplorativo di 700 milioni di boe di nuove risorse;
- GGP: ristretto l’intervallo di previsione di EBIT adjusted a €2 mld–€2,2 mld per l’anno, rispetto alla previsione iniziale di €1,7 mld–€2,2 mld;
- Plenitude & Power: EBITDA adjusted di Plenitude confermato superiore a €0,7 mld;
- Sustainable Mobility, Refining e Chimica: EBITDA adjusted di Sustainable Mobility previsto a oltre €0,9 mld, migliorando la previsione iniziale. EBIT adjusted proforma del downstream confermato a €1-1,1 mld, coerente con la previsione iniziale assumendo tassi di cambio costanti;
- Risultati consolidati: EBIT adjusted e flusso di cassa attesi rispettivamente a €12 mld e a oltre €16 mld, in miglioramento rispetto alle previsioni iniziali a scenario costante;
- Investimenti di Gruppo: nuova previsione a circa €9,2 mld, in riduzione rispetto all’indicazione iniziale di €9,5 mld tenuto conto del rafforzamento dell’euro. Ulteriori potenziali riduzioni sono rese possibili grazie alle continue ottimizzazioni e alla flessibilità;
- Leverage: previsto entro il limite dichiarato di 0,10-0,20;
- dividendo per l’intero 2023 di 0,94 euro confermato in attesa dell’approvazione dell’Assemblea del prossimo 10 maggio. Confermato anche il piano di acquisto di azioni proprie da €2,2 mld, anch’esso in attesa dell’approvazione dell’Assemblea per un ammontare fino a €3,5 mld.