Mercati USA – Attesa partenza debole

I futures sull’azionario americano cedono lo 0,3%-0,4%, preannunciando un avvio in calo oltreoceano, con l’attenzione degli operatori divisa fra trimestrali, agenda macro e Fed.

Chiusura di ieri brillante a Wall Street, con il Nasdaq che ha archiviato le contrattazioni a +2,4%, lo S&P 500 e il Dow Jones rispettivamente a +2% e +1,6%.

Prosegue la stagione di trimestrali, con Amazon che ha riportato ricavi in crescita del 9,4% a 127,4 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno, battendo le stime degli analisti. Tuttavia, il fatturato del segmento Amazon Web Services ha visto un ulteriore rallentamento, aumentando del 16% a 21,4 miliardi, il tasso di crescita più basso riportato finora dalla business unit.

Lato Fed e politica dei tassi d’interesse, i dati sulla crescita del Pil americano in rallentamento avevano inizialmente alimentato l’ottimismo dei mercati sulla fine ormai prossima del ciclo di rialzi della banca centrale americana. Tuttavia, segnali in senso opposto sono giunti dai consumi personali in aumento.

Gli operatori continuano ad attendersi un rialzo di 25 punti base al prossimo meeting FOMC di maggio, mentre crescono le probabilità di un secondo rialzo consecutivo della stessa entità al meeting di giugno.

Sul fronte macro, negli Stati Uniti il dato di marzo sul reddito personale ha mostrato una crescita dello 0,3%, stabile rispetto a febbraio e al di sopra del consensus (+0,2%), mentre la spesa personale si è rivelata stabile rispetto al mese precedente, a fronte del +0,2% della rilevazione di febbraio e al di sopra delle attese (-0,1%).

Sempre dal lato macro, il dato sul deflatore PCE, la misura preferita della Fed, ha visto un rallentamento su base mensile a +0,1%, dal +0,3% di febbraio, in linea con le attese. Rallentamento anche per il dato annuale, con un +4,2%, al di sotto del precedente +5%, anche se leggermente sopra le attese (+4,1%).

Tornando a Wall Street, nel pre-market Amazon è in calo del 2,4%, dopo che ieri era arrivato a registrare un +12% a mercati chiusi subito dopo la pubblicazione dei risultati. Si segnala anche First Republic che, dopo aver chiuso ieri a +8,8%, segna +6,3% prima dell’avvio delle contrattazioni.