Il Ftse Italia Servizi Finanziari nella seduta di ieri ha riportato un +0,3% rispetto al -3,3% del corrispondente europeo e al +0,2% del Ftse Mib.
Le borse europee hanno chiuso la seduta prevalentemente in rialzo, mentre Wall Street procedeva in territorio positivo sullo sfondo delle trimestrali e con l’attenzione all’agenda macro. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund ha toccato quota a 190 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,35%.
I dati preliminari della mappa mensile di marzo 2023 mostrano un lieve calo della raccolta, ma con masse sostenute da un effetto mercato positivo.
Tra le Large Cap Nexi ha terminato le contrattazioni a +2,1%, Fineco Bank a +1,9%, Poste Italiane a +1,1%, Banca Generali a +1,0%, Banca Mediolanum a +0,6% e Azimut Holding a +0,1%.
L’assemblea di Azimut ha approvato, senza modifiche, il bilancio d’esercizio al 31/12/2022 approvato dal CdA in data 9 marzo 2023, che evidenzia ricavi consolidati per 1.287 milioni (rispetto a 1.449 milioni nel 2021), un reddito operativo del gruppo di 547 milioni (vs 707 milioni nel 2021) e un utile netto consolidato di 402 milioni (rispetto a 605 milioni nel 2021).
L’assemblea ordinaria degli azionisti di Fineco ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2022, che ha riportato un utile netto pari a 421.984.575 milioni.
Tra le Mid, Tamburi Investment Partners (+2,1%) e Italmobiliare (+1,6%) hanno terminato le contrattazioni in testa al paniere mentre Anima Holding (-1,5%) e BFF Bank (-1,8%) si sono posizionate in fondo al medesimo.
L’assemblea ordinaria degli azionisti di doValue (flat) ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 ed ha deliberato la distribuzione di dividendi per circa 47,5 milioni, in ragione di 0.60 euro per azione.
Infine, tra le Small, Gequity (+1,6%) e Banca Sistema (+1,5%) sono state le migliori mentre Conafi Prestito (-1,5%) ha sottoperformato il paniere.
Il Cda di Mittel (flat) ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, che evidenzia ricavi pari a 210,2 milioni, in aumento rispetto all’esercizio precedente (201,6 milioni) grazie al contributo delle partecipate industriali e in particolare delle società dell’arredobagno, che contribuiscono con una quota del 36% al giro d’affari del gruppo.