Mercati – Borse europee perlopiù negative a metà seduta, Milano resiste a +0,3%

Prosegue in territorio perlopiù negativo la seduta delle borse europee, in linea con l’andamento sottotono dei futures di Wall Street con il sentiment che resta diviso tra banche centrali e agenda macroeconomica.

A Milano il Ftse Mib resiste in territorio positivo guadagnando lo 0,3% a 27.160 punti. Inversione di tendenza invece per il Ftse 100 di Londra (-0,04%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).

Il focus dei mercati è rivolto a quanto emergerà dalla riunione della Fed che si concluderà domani sera, con gli investitori che si aspettano un incremento dei tassi di 25 punti base e un taglio al costo del denaro solo nella parte finale del 2023.

La Bce, invece, annuncerà la propria decisione nella giornata di giovedì alla quale seguirà la conferenza stampa della Presidente Lagarde, con gli operatori che si aspettano un incremento dei tassi di riferimento anche di 50 punti base e un picco al di sopra del 3,75%.

Restando in tema banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha inaspettatamente aumentato di 25 punti base i propri tassi di riferimento affermando che l’inflazione è ancora troppo alta e persistente e che un ulteriore stretta potrà rivelarsi necessaria per riportare la crescita dei prezzi a livelli accettabili.

Nel frattempo, hanno destato preoccupazione le parole del segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, la quale ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero rischiare il default già il 1° di giugno se il Congresso non alzerà o sospenderà il limite del debito.

Negli Stati Uniti, una delle protagoniste dei tumulti del sistema finanziario statunitense, First Republic Bank, è stata salvata dal colosso finanziario JP Morgan guidato da Jamie Dimon che si assumerà tutti i 103,9 miliardi di dollari di depositi di FRB e acquisterà la maggior parte dei 229,1 miliardi di dollari di attività. Parte dell’accordo prevede anche il pagamento da parte di JP Morgani di 10,6 miliardi alla Federal Deposit Insurance Corporation e il rimborso di 25 miliardi di depositi da grande società statunitensi.

Sul fronte macro, in Eurozona il dato preliminare sull’inflazione “core” di aprile è diminuito per la prima volta in 10 mesi ad un tasso del 5,6% su base annua, in linea con le stime degli analisti ma inferiore rispetto al 5,7% del dato finale di marzo. Anche il dato mensile è risultato in calo dal +0,9% (finale di marzo) al +0,7% (preliminare di aprile).

Sempre nell’area euro, la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero per il mese di aprile ha evidenziato un valore di 45,8 punti, leggermente al di sopra del consensus e del dato preliminare (entrambi 45,5 punti).

Sul forex, l’euro/dollaro cala in area 1,096 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene a quota 137,4. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,5%) a 79 dollari e il Wti (-0,5%) a 75,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta in area 188 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,24%.

Tornando a Piazza Affari, bene STM (+3%), Unicredit (+2,4%) e Campari (+2,4%), dopo la pubblicazione dei risultati. Le vendite colpiscono principalmente Iveco (-1,7%), Terna (-1,5%) e Italgas (-1,4%).