Starbucks ha archiviato il secondo trimestre, chiusosi lo scorso 2 aprile, con ricavi netti consolidati aumentati del 14% a 8,7 miliardi di dollari.
Il margine operativo si è attestato al 15,2%, migliorato rispetto al 12,4% dell’anno precedente, trainato principalmente dalla leva delle vendite, dai prezzi, dal miglioramento della produttività e dall’utile derivante dalla vendita del marchio Best Coffee di Seattle.
Una dinamica parzialmente controbilanciata da investimenti in manodopera, tra cui maggiori salari e benefici per i partner dei negozi, maggiori costi generali e amministrativi relativi al Reinvention Plan aziendale e alle pressioni inflazionistiche.
Il margine operativo non GAAP è stato pari al 14,3%, in aumento rispetto al precedente 13%.
L’utile per azione si è fissato a 0,79 dollari, con una crescita del 36%, e su base non GAAP a 0,74 dollari, in progresso del 25%.