Nel 1Q 2023 i ricavi totali del gruppo si sono attestati a 5,9 miliardi, in rialzo del 3,7% t/t, spinti da NII pari a 3,3 miliardi (+10,0% t/t se si esclude il contributo del TLTRO, del Tiering e delle commissioni per eccesso di liquidità contabilizzati nel 4Q 2022; -3,4% t/t), commissioni per 2,0 mld (+10,7% t/t) e proventi da attività di negoziazione per 0,5 miliardi (+17,2% t/t).
I ricavi totali sono aumentati del 18,3% a/a, per effetto del NII (+57,4% a/a se si esclude il contributo del TLTRO, Tiering e le commissioni per eccesso di liquidità; +43,6% a/a), parzialmente compensato da un calo dei proventi da attività di negoziazione (-14,8% a/a)
e delle commissioni (-2,0% a/a).
I ricavi netti hanno raggiunto 5,8 miliardi (+12,5% t/t; +56,5% a/a). Al netto del contributo del TLTRO, del Tiering e delle commissioni per eccesso di liquidità, i ricavi netti sono cresciuti del 22,3% t/t e del 65,4% a/a.
Nel 1trim23, il margine di interesse (NII) si è attestato a 3,3 miliardi, in calo del 3,4% t/t e in rialzo del 43,6% a/a. Al netto del contributo del TLTRO pari a 415 mln, del Tiering e delle commissioni per eccesso di liquidità del 4Q22, l’NII è cresciuto del 10,0% t/t, grazie al contributo di tutte le divisioni di business, alla buona gestione del passthrough sui depositi e all’andamento favorevole dei tassi.
Al netto del contributo del TLTRO, del Tiering e delle commissioni per eccesso di liquidità, l’NII è cresciuto del 57,4% a/a.
Le commissioni si sono attestate a 2,0 miliardi (+10,7% t/t per effetto delle migliori
commissioni su investimenti in Italia e delle migliori commissioni di finanziamento in Germania e in Italia; -2,0% a/a, per effetto di un calo delle commissioni su investimenti e di finanziamento compensato da migliori commissioni sui servizi transazionali.
I proventi da attività di negoziazione si sono attestati a 500 milioni, in rialzo del 17,2% t/t,
per effetto dell’elevata domanda di prodotti di gestione del rischio da parte della clientela in Germania e alla dinamica degli adeguamenti delle valutazioni (XVA), e in calo del 14,8% a/a, per effetto del risultato dell’attività di Tesoreria in Italia e in Germania, solo in parte compensato dai positivi risultati dell’attività di negoziazione legati alla clientela.
I dividendi sono stati pari a 124 milioni (in rialzo significativo t/t e +38,0% a/a).
I costi operativi si sono attestati a 2,3 mld, in calo del 5,8% t/t e in calo dello 0,6% a/a,
grazie alle misure proattive adottate per contrastare le pressioni inflazionistiche.
Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 39,2%, in calo di 4,0 p.p. t/t e di 7,4 p.p a/a.
Il costo del rischio si è attestato a 8 pb, in calo di 38 pb t/t, principalmente per la
riduzione del portafoglio in Russia, dei rimborsi e dei limitati flussi di posizioni in default; in calo di 105 pb a/a.
L’utile netto e utile netto post AT1/CASHES sono stati pari a 2,1 mld, in rialzo rispettivamente del 28,0% e del 41,6% t/t e in rialzo sostanziale a/a.
A fine marzo 2023 la raccolta gestita (AuM) si è fissata a 195,4 miliardi (+0,8% t/t), mentre la raccolta amministrata (AuC) ha raggiunto 163,0 miliardi (+7,5% t/t).
Le esposizioni deteriorate lorde si sono attestate a 12,6 miliardi nel 1Q23 (+0,4% t/t)
generando un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del 2,7% (invariato t/t), mentre le esposizioni deteriorate nette si sono attestate a 6,5 mld (invariato t/t) con un rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti del 1,4% (invariato t/t).
Il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è stato del 48,5% (+0,2 p.p. t/t).
Le sofferenze lorde si sono attestate a 2,7 mld (+4,0% t/t) con un rapporto di
copertura del 76,0% (-0,6 p.p. t/t).
Il CET1 ratio Fully Loaded (contabile) del Gruppo si è attestato al 16,05% nel 1Q23, in rialzo di 6pb t/t spinto principalmente da -108 pb derivanti dal riacquisto di azioni proprie per il 2022 per 3,3 miliardi, +111 pb relativi alla generazione organica di capitale (+67 pb relativi all’utile netto e +44 pb relativi agli RWA), -23 pb derivanti dalla distribuzione (-23 pb per effetto dell’accantonamento dei dividendi per il 1Q 23 di 0,7 miliardi), +4 pb legati agli impatti normativi, +3 pb derivanti dallo scenario PD, e -20 pb derivanti da altre voci.
Il RoTE in corrispondenza di un CET1 ratio al 13%, si è attestato al 20,4%, in rialzo di 6,3 p.p. t/t (in rialzo di 17,9 p.p a/a).
UniCredit ha migliorato la propria guidance finanziaria per il 2023, con un NII di oltre 12,6 miliardi, ricavi netti superiori a 20,3 miliardi e un utile netto oltre 6,5 miliardi, fissando una nuova base di riferimento per il 2024-2025. Aumentata anche la previsione di distribuzione agli azionisti per il 2023 ad almeno 5,75 miliardi.