La nostra storia imprenditoriale, puntualizza Antonio Lucio Valerio, azionista e Ceo di RES, “compirà presto 35 anni ed è ancora oggi una storia di imprenditoria familiare di rinnovamento, sostenibilità ed economia circolare”. Una storia che ora, con la scelta della quotazione, “si prepara ad una nuova fase, innestando nuove energie per accelerare quella trasformazione utile e necessaria pur restando saldamente connessa con la nostra origine e la nostra terra”.
Debutto oggi in borsa all’Euronext Growth Milan, con il titolo che viaggia (+8,3%) a valle di una Ipo che riscontrato un successo superiore alle attese, una raccolta complessiva di 10,8 milioni a fronte di un flottante del 16,4%.
RES (Recupero Etico Sostenibile) opera da quasi 35 anni nel settore dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. “La nostra società – Ricorda l’amministratore delegato Antonio Lucio Valerio – si occupa dell’intero processo dei rifiuti, dalla selezione al trattamento e trasformazione funzionali, alla rigenerazione e al recupero dei rifiuti, e al riutilizzo come materie prime di produzione”.
“Attività storica ove però noi – Puntualizza il CEO di RES – abbiamo innestato una forte spinta al rinnovamento, ad anticipare le tendenze e raggiungere livelli di sostenibilità sempre più elevati. La nostra azienda si pone infatti l’obiettivo di puntare sulla Green Economy come paradigma di sviluppo locale che favorisca una crescita sostenibile ed inclusiva, fondata su un sistema di filiera integrata”.
La storia di RES, completa Valerio sull’argomento, “è una storia d’imprenditoria familiare, ed è una storia di tante attività andata ad evolversi negli anni attraverso un percorso industriale, che partendo dalla semplice messa a dimora definitiva dei rifiuti è arrivata alla loro valorizzazione, attraverso la costruzione di una serie di impianti incentrati sul recupero di materiali, in particolar modo di materiali plastici”.
Un modello di business volto alla trasformazione del rifiuto in risorsa
RES, dettaglia il suo amministratore delegato, “è integrata verticalmente su tutta la filiera presidiando ogni fase della vita del rifiuto, con un modello di business che passa dall’ingresso negli impianti fino all’uscita sotto forma di risorsa e allo smaltimento della frazione dei rifiuti non recuperabili”.
I rifiuti trattati da RES provengono da circa 70 comuni prevalentemente della regione Molise e in via residuale delle regioni limitrofe, e da conferitori esterni. “Più in dettaglio – aggiunge Valerio – i materiali recuperati dal trattamento dei rifiuti sono destinati in parte ai consorzi di filiera e in parte alla vendita sul libero mercato e successivamente reimmessi nel circuito produttivo come materia prima seconda/riciclata”.
Con la nuova tecnologia la ‘plastica’ diventa un materiale di ‘pregio’: partendo dal recupero di materiali plastici, spiega l’AD Valerio, “abbiamo cercato di integrare il modello di business con l’obiettivo di arrivare alla realizzazione di un prodotto 100% green da reimmettere nei cicli produttivi, incluso un filato tessile di qualità. Questo sfruttando la rilevazione di un importante opificio industriale, l’ex Ittierre, e facendolo rinascere in chiave sostenibile”.
Altra modalità di valorizzazione dei rifiuti trattati è quella energetica: “dalla lavorazione dei rifiuti RES ricava un combustibile, il Combustibile Solido Secondario, che viene ceduto a impianti di terzi e utilizzato per produrre energia elettrica mediante incenerimento”.
C’è poi il tema dell’ottimizzazione e così, completa il capo azienda, “nel percorso di trasformazione dei rifiuti abbiamo introdotto la produzione di energia elettrica rinnovabile attraverso l’impianto a biogas alimentato dal nostro ciclo industriale e poi con due impianti fotovoltaici”.
L’approdo in Borsa, “una scelta strategica per accelerare lo sviluppo”
“Abbiamo scelto la strada della quotazione perché rappresenta uno dei percorsi più efficaci per raggiungere i nostri obiettivi strategici: accelerare il percorso di sviluppo ed aprire il nostro capitale agli investitori per raggiungere livelli di efficienza gestionali ancora più elevati”.
La scelta di attingere ai mercati dei capitali, spiega l’AD Valerio, “è da ricondurre anche alla necessità di investimenti importanti per consentire alla società di restare un passo avanti rispetto alla concorrenza”.
Gli investimenti, prosegue il CEO di RES, “saranno principalmente concentrati sulla realizzazione di un polo innovativo per il recupero della plastica, con l’obiettivo nel medio termine di chiudere il ciclo industriale dei rifiuti, e quindi passare progressivamente dall’attività di gestione dei rifiuti alla produzione e commercializzazione diretta della materia prima derivante dal processo di lavorazione del rifiuto in una prima fase, e alla realizzazione di prodotti finiti in una fase successiva, inclusa la produzione di un filato tessile con caratteristiche innovative”.
Si tratta di un progetto tecnologico fortemente innovativo, che supera l’attuale stato dell’arte in ambito circular economy, e che ha ottenuto un contributo a fondo perduto da 9,6 € mln nell’ambito del PNRR, che ha riconosciuto la valenza strategica del progetto.
Il polo, come ricordato, “prevede anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica destinata all’autoconsumo. La restante parte dei capitali raccolti sarà destinata all’ampliamento del polo impiantistico esistente e poi, conclude Valerio, ad attività di ricerca e sviluppo, uno degli asset strategici del nostro modello di business”.
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