Mercati asiatici – Seduta debole per la Cina, tiene Hong Kong

Seduta in prevalenza negativa per i principali listini asiatici, orfani ancora del Giappone fermo per festività, oltre che della Corea del Sud, dopo la chiusura sottotono di Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,5% e Shenzhen lo 0,9% mentre Hong Kong avanza dello 0,6%.

Gli operatori sono intenti a valutare le recenti decisioni delle banche centrali e in attesa del job report odierno.

Ieri la Bce ha alzato i tassi di riferimento di 25 punti base, come da attese, portando il tasso sui depositi al 3,25%, con la Presidente Christine Lagarde che ha dichiarato di proseguire nell’approccio “data dependent”, quindi senza una forward guidance precisa, e che l’innalzamento del benchmark di oggi non sarà l’ultimo di quest’anno.

Il tutto mentre gli investitori stanno ancora metabolizzando le recenti parole del presidente della Fed Jerome Powell che, dopo un rialzo dei tassi da 25 punti base, in linea con le attese, e nonostante l’apertura a una pausa nella politica restrittiva, ha ribadito l’intenzione della banca centrale di attendere il 2024 prima di effettuare dei tagli.

In questo contesto permangono i timori per una nuova crisi bancaria che traspare nelle difficoltà di molti titoli degli Istituti di credito cosiddetti regionali statunitensi che continuano a perdere miliardi di dollari di capitalizzazione ogni giorno.

Il tutto in attesa dell’uscita dei dati sui non farm payrolls a stelle e strisce, che potrebbero fornire nuovi segnali sullo stato dell’economia statunitense e quindi sulle prossime mosse della Fed.

Sul forex l’euro/dollaro risale a quota 1,103 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende in area 134,1. Tra le materie prime il petrolio viaggia in rialzo con il Brent (+1,3%) a 73,5 dollari e il Wti (+1,2%) a 69,4 dollari al barile.

Il tutto dopo che, ieri, a Wall Street, il Nasdaq ha ceduto lo 0,5%, lo S&P500 lo 0,7% e il Dow Jones lo 0,9%.