Le borse europee chiudono la settimana in progresso, mentre procedono tonici anche i listini americani in scia ai solidi dati sulla occupazione statunitense e al rimbalzo delle banche regionali.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 27.348 punti, in rialzo del 2,5%, seguito dal Dax di Francoforte (+1,4%), dal CAC 40 di Parigi (+1,3%), dal FTSE 1OO (+1,0%) e dall’IBEX 35 di Madrid (+1,1%)
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,8%, lo S&P 500 l’1,4%, il Dow Jones l’1,2%.
Ad aprile negli Usa sono stati creati 253mila posti di lavoro nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls) rispetto alle 185mila unità del consensus e alle 165mila della lettura precedente (rivisto da 236mila).
A sottolineare ulteriormente la resilienza del mercato del lavoro americano, ad aprile il tasso di disoccupazione è risultato in calo dal 3,5% al 3,4%, a fronte delle attese che davano il dato in aumento al 3,6%.
Se da un lato queste letture confermano la resilienza del mercato del lavoro americano e allontanano i timori di recessione economica, dall’altro lato potrebbero alimentare le aspettative che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse a livelli più alti e per più tempo, lasciando potenzialmente aperta la possibilità a un undicesimo rialzo consecutivo a giugno, anche se al momento una pausa nella stretta monetaria il mese prossimo resta lo scenario più probabile.
A sostenere il sentiment contribuiscono anche il rimbalzo delle banche regionali americane dopo i tracolli in borsa di ieri e il rally di Apple (+4,6%) spinta dai conti migliori delle attese.
Intanto sul forex l’euro/dollaro sale a 1,102, mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 134,9. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Brent (+3,4%) a 75,0 dollari e il Wti (+3,7%) a 71,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 190 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,189%.
Tornando a Piazza Affari, bene Telecom Italia (+8%), Saipem (+6,1%), Unicredit (+4,9%), Diasorin (+4,7%), mentre unico titolo a chiudere sotto la parità è Moncler (-0,2%).
