Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rialzo di Wall Street.
In Cina, Shanghai guadagna l’1,8% e Shenzhen lo 0,5%, bene come Hong Kong che avanza dello 0,9%. Alla riapertura, giù invece il Giappone con Nikkei -0,7% e Topix -0,2%.
L’attenzione resta concentrata sui segnali provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle banche centrali.
Se da un lato il job report statunitense migliore delle attese, diffuso venerdì scorso, ha confermato la resilienza del mercato del lavoro americano e allontanato i timori di recessione economica, dall’altro lato potrebbe alimentare le aspettative che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse a livelli più alti e per più tempo, lasciando potenzialmente aperta la possibilità a un undicesimo rialzo consecutivo a giugno.
In attesa della pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo statunitense, in agenda mercoledì, resta monitorata anche la situazione del debito a stelle e strisce con la segretaria al Tesoro Usa che ha intanto affermato che il mancato intervento del Congresso sul tetto del debito potrebbe scatenare una “crisi costituzionale”, con conseguenze sui mercati finanziari e sui tassi di interesse.
Sullo sfondo, continuano a pesare i timori per la guerra tra Russia e Ucraina con l’attacco di Mosca con droni e missili a Kiev e Odessa, con esplosioni e incendi.
Sul forex l’euro/dollaro risale a quota 1,104 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla in area 134,7. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent (+0,7%) a 75,8 dollari e il Wti (+0,7%) a 71,9 dollari al barile.
Il tutto dopo che, venerdì, a Wall Street, il Nasdaq ha guadagnato il 2,2%, lo S&P500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,7%.