Mercati – Listini europei poco mossi a metà seduta, Milano +0,2%

Prosegue in frazionale rialzo la seduta delle borse europee mentre i futures di Wall Street scambiano poco mossi con gli investitori intenti a valutare i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 27.420 punti, positivi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,1%). Borsa di Londra chiusa per festività.

Gli investitori restano intenti a monitorare le prossime scelte della Banca centrale europea, con il presidente della Banca centrale olandese e membro del consiglio direttivo, Klaas Knot, che ha dichiarato che l’istituto europeo dovrà continuare ad alzare i tassi per contrastare l’aumento dell’inflazione.

Le parole di Knot arrivano pochi giorni dopo l’ultimo rialzo di 25 punti base deciso dall’Eurotower, aggiungendo che l’inflazione core è ancora troppo alta (5,7% dato di aprile) e che finché i prezzi non scenderanno la Bce dovrà continuare ad alzare i propri tassi di riferimento.

Sul fronte statunitense, invece, la Fed ha fatto intendere che il rialzo di 25 punti base nel meeting di maggio possa essere seguito da una pausa nell’attesa di ulteriori dati sul fronte macroeconomico.

Tuttavia, i dati sull’occupazione statunitense di venerdì, che hanno mostrato la creazione di 253mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo rispetto a 185mila unità previste dal consensus, hanno evidenziato un mercato del lavoro americano particolarmente solido, che potrebbe spingere l’istituto di Washington a un ulteriore rialzo dei tassi nel meeting di giugno per poi mantenere questi livelli lungo tutto il 2023.

Restando in tema istituzionale, rimane incerta la situazione politica statunitense riguardo l’innalzamento al tetto del debito da parte del Congresso, con il segretario al Tesoro Janet Yellen che ha affermato che il mancato intervento sul tetto del debito potrebbe scatenare una crisi istituzionale a seguito dell’invocazione del 14esimo emendamento della Costituzione.

Sul fronte macroeconomico, è attesa per mercoledì la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo statunitense, che potrà fornire ulteriori spunti agli operatori.

In Germania, invece, l’Ufficio di Statistica Destatis ha rilevato a marzo un calo della produzione industriale del 3,4% m/m (consensus -1,5%), dopo il +2,1% di febbraio (rivisto da +2%). Su base annua, il dato, corretto degli effetti di calendario, ha registrato un aumento dell’1,8% in linea con le attese, a fronte del +0,7% del mese precedente (rivisto da +0,6%). Secondo Destatis, il calo della produzione industriale è stato particolarmente marcato nel settore automotive.

Sul forex il dollaro è poco mosso nei confronti delle altre valute, con l’euro/dollaro che sale a 1,104 mentre il dollaro/yen si mantiene in area 135. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent (+1,9%) a 76,7 dollari e il Wti (+2,1%) a 72,8 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta stabilmente in area 190 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,2%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue positiva la seduta di MPS (+4,9%), il cui Cda si riunisce in giornata per l’approvazione delle trimestrali, CNH (+2,5%) e Hera (+1,8%). Le vendite colpiscono Diasorin (-2,4%), Amplifon (-2%) e Telecom (-1,5%).