Nel 1Q 2023 il gruppo Banco Desio ha registrato proventi operativi per 129.395 milioni, in crescita 6,1% rispetto al 1Q 2022.
L’andamento positivo dei ricavi operativi è attribuibile principalmente alla crescita del margine di interesse a 78,1 milioni (+20,2%) e delle commissioni nette a 49,8 milioni (+6,7%), anche se parzialmente compensati dalla riduzione del risultato netto delle attività e passività finanziarie a 1,08 milioni (-88,1%) e degli altri proventi ed oneri di gestione a -68 mila euro.
L’aggregato degli oneri operativi, che include le spese per il personale, le altre spese amministrative e le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, si attesta a circa 71,9 milioni (+8,4%).
Il risultato della gestione operativa è pari a 57,5 milioni, in aumento rispetto al periodo di confronto del 3,3%.
Il costo del credito, che è dato dal saldo delle rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie al costo ammortizzato e dagli utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti, è pari a circa 11,3 milioni (+13,4%).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri assorbono 1,5 milioni, in aumento rispetto ai -0,3 milioni registrati nel primo trimestre 2022.
Gli oneri relativi al sistema bancario sono diminuiti del 6,6% rispetto all’anno scorso, stazionandosi a 6,8 milioni.
Il risultato corrente al netto delle imposte è pari a 25,4 milioni, in aumento del 2,6% rispetto a quello di 24,7 milioni del periodo di confronto.
Passando alle voci che formano il risultato della gestione non ricorrente, in primo luogo si segnala il provento di 98,5 milioni, al netto dei relativi costi amministrativi connessi, a fronte del perfezionamento dell’operazione di trasferimento a Worldline Italia dell’attività di merchant acquiring di Banco Desio (cd. “Operazione Aquarius”).
In secondo, del badwill provvisorio di 51,1 milioni risultante dal processo di purchase price allocation (PPA) relativo all’acquisizione dei 48 sportelli bancari da BPER Banca (già Carige) e da Banco di Sardegna, con efficacia a far data dal 20 febbraio 2023 (cd. “Operazione Lanternina”).
In terzo, degli oneri pari a 1,6 milioni relativi ai costi di consulenza e di migrazione informatica connessi alla sopracitata Operazione Lanternina.
Dunque, il risultato della gestione non ricorrente, al netto di un effetto fiscale negativo per 14,9 milioni, è pari a 133,1 milioni, in decisa crescita rispetto ai 8,2 milioni registrati nel 1Q 2022.
La somma del risultato corrente e non ricorrente determina l’utile di periodo pari a 158,5 milioni, in crescita del 381,2% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.
Dal lato patrimoniale, la raccolta diretta ammonta a circa 14,1 miliardi, in aumento del 11,8% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto principalmente della crescita dei debiti verso la clientela (+13,0%); i titoli in circolazione evidenziano un incremento rispetto la fine del precedente esercizio (+2,9%).