Il Cda di Fincantieri ha approvato i risultati al 31 marzo 2023 che mostrano ricavi in aumento del 4,9% a 1,76 miliardi rispetto al pari periodo 2022.
Nel dettaglio, i ricavi del settore Shipbuilding sono in linea coi risultati del 1Q22, il fatturato di Offshore e navi speciali cresce del 31% a 238 milioni confermando il trend avviato nel corso del 2022, in linea con la strategia del Gruppo nel settore della costruzione di navi speciali per il settore eolico offshore e beneficiando del contributo delle attività di costruzione di sezioni per navi da crociera da parte dei cantieri rumeni a supporto del Gruppo. Il fatturato di Sistemi, Componenti e Servizi cresce del 30% a 265 milioni trainato dall’area di business Infrastrutture.
Al lordo dei consolidamenti, Shipbuilding contribuisce per il 74% (79% nel 1Q 2022), Offshore e Navi speciali per il 12% (10% nel 1Q 2022) e Sistemi, Componenti e Servizi per il 14% (11% nel 1Q del 2022) sul totale ricavi e proventi di Gruppo.
L’Ebitda del Gruppo è pari 87 milioni (118 milioni al 1Q22), con l’incidenza sui ricavi al 4,9%, in miglioramento rispetto a quanto riportato al 31 dicembre 2022 (Ebitda margin 3,0%), che ha risentito in particolare del peggioramento della marginalità del business delle Infrastrutture e dagli effetti connessi all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre ad alcuni rischi e costi aggiuntivi riferibili a commesse in corso di esecuzione.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 2,92 miliardi (2,53 miliardi al 31 dicembre 2022). L’incremento della PFN consolidata è causata da fabbisogni di finanziamento della costruzione di navi da crociera che ha visto la consegna di due navi nel mese di aprile. La PFN a fine aprile 2023, che beneficia delle suddette consegne, è in linea con quella consuntivata al 31 dicembre 2022 e con le previsioni per il 2023.
Il carico di lavoro complessivo (somma del backlog e soft backlog) si attesta a 34 miliardi, circa 4,6 volte i ricavi 2022 con ordini acquisiti per 0,9 miliardi. Al 31 marzo 2023 il backlog è pari a 22,7 miliardi (23,8 miliardi al 31 dicembre 2022) con 89 navi in portafoglio e un soft backlog di 11,3 miliardi (10,5 miliardi al 31 dicembre 2022).
Fincantieri registra un aumento del backlog nel business eolico offshore con l’ordine di 4 unità Commissioning Service Operation Vessels (CSOV) per il nuovo cliente Edda Wind con l’opzione per ulteriori quattro e di 1 unità Service Operation Vessel (SOV) per CREST Wind. Inoltre la società ha consegnato 5 navi da tre stabilimenti.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, in ambito Cruise, si confermano i segnali positivi già registrati a fine 2022, con i principali brand crocieristici che hanno raggiunto tassi di occupazione prossimi a valori pre-pandemici. Tale ripresa sostiene le aspettative di acquisizione di nuovi ordinativi.
Inoltre, sono state avviate iniziative strategiche per assicurare le performance del Piano Industriale 2023-2027. Fincantieri segnala, in particolare, la prosecuzione delle azioni per incrementare l’efficienza produttiva e modernizzare i cantieri, l’avvio di programmi di contenimento dei costi di acquisto, attraverso la revisione dei processi di procurement e di governance dei costi di struttura. Inoltre il Gruppo ha completato la revisione del modello di business di Vard, focalizzando lo sforzo commerciale sul mercato Offshore, e ha avviato iniziative per mettere in sicurezza e valorizzare l’area di business delle Infrastrutture.
Infine, il Gruppo si attende per il 2023 di mantenere il pieno regime produttivo che consentirà il consolidamento dei ricavi e della marginalità che si attesterà su un valore attorno al 5%. La PFN per il 2023 è prevista in linea con quella di fine 2022, e riflette principalmente l’assorbimento di cassa derivante dalla costruzione di alcune commesse nel segmento Offshore e nel business Infrastrutture in consegna a inizio 2024.