Banca Generali archivia il primo trimestre 2023 con un utile netto consolidato di 83,1 milioni, in aumento del 22% rispetto al pari periodo del 2022, un risultato che, nonostante il contesto ancora volatile e incerto sul fronte macroeconomico e geopolitico, è stato raggiunto facendo leva sulla diversificazione dei prodotti-servizi e sulla qualità della propria rete di professionisti, che ha centrato al meglio le opportunità offerte dai mercati accelerando così verso i target di crescita dimensionale e reddituale.
Nel periodo in esame, il profilo di qualità dell’utile è ulteriormente migliorato: l’utile netto ricorrente è infatti salito del 45% a 77,0 milioni, raggiungendo così il nuovo massimo mai registrato in un solo trimestre e rappresenta il 93% dell’utile complessivo (vs il 78% nel 1Q 2022).
Il margine di intermediazione segna un progresso del 20,1% a 193,2 milioni, performance guidata dall’accelerazione del margine finanziario (74,9 milioni, +175,8%) a fronte di commissioni nette ricorrenti a 113,3 milioni (-5,6%) e commissioni variabili
ridimensionate nell’impatto (5,0 milioni, -63,3%) per effetto della volatilità dei mercati.
Nello specifico, il margine d’interesse (71,0 milioni, +214,9% a/a, +24,2% t/t) ha beneficiato della crescita dei rendimenti degli attivi in linea con l’aumento dei tassi di mercato.
La marginalità ha beneficiato in particolare di un portafoglio di titoli obbligazionari caratterizzato da una duration corta (1,2 anni) e un’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (53% del totale).
Gli impieghi fruttiferi si sono attestati a fine periodo a 15,5 miliardi, un livello lievemente inferiore a quello di fine anno 2022 (-1,8%).
Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a 238,1 milioni (-2,7% a/a), al cui interno le commissioni lorde di gestione si sono attestate a 199,8 milioni rispetto ai €209,9 milioni dello scorso anno per effetto delle minori masse medie gestite in condizioni di mercato caratterizzate da forti pressioni e complessità.
Al contrario, le commissioni bancarie e d’ingresso sono aumentate del 10,2% a 38,3 milioni grazie alle iniziative di diversificazione dei ricavi messe in atto dalla Banca e dall’interesse dei clienti per le soluzioni di risparmio amministrato.
I costi operativi confermano l’efficienza gestionale nonostante le dinamiche inflattive attestandosi a 63,7 milioni (+6,2% su base annuale), con un risultato che include 1,1 milioni di oneri straordinari. I costi operativi ‘core’ sono stati pari a 57,4 milioni, (+6,0% a/a), di cui 1,5 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse’, in linea dunque alle proiezioni di piano.
L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è migliorata a 30bps (31bps a fine 2022), mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è sensibilmente ridotto al 33,2% (40,8% a fine 2022 e 40,4% nel primo trimestre 2022), a ulteriore dimostrazione dell’efficacia operativa.
A livello patrimoniale, Banca Generali conferma la solidità dei propri parametri regolamentari con il CET1 ratio al 16,0% e il Total Capital ratio (TCR) al 17,1%.
I coefficienti si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 8,0% per il CET1 ratio e 12,3% per il TCR. Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 4,5%, ben al di sopra del minimo regolamentare.
Infine, si confermano elevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 326% (dal 338% nel 2022) e il NSFR-Net Stable Funding ratio al 224% (da 203% nel 2022).
La Banca mostra inoltre un ampio livello di liquidità come emerge dalla mole di titoli ammissibili alle operazioni di rifinanziamento alla BCE (eligible assets) che si attestano a €10,9 miliardi, pari al 96% dell’intero portafoglio titoli della Banca.
Le masse totali di Banca Generali a fine marzo sono cresciute a 85,9 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo storico nel percorso di crescita dimensionale perseguito dalla Banca (+2,3% a/a, +3,5% da inizio anno), un risultato favorito dai solidi volumi della raccolta netta e dalla ripresa dei mercati finanziari messa a segno da inizio anno, dopo la forte correzione dell’anno precedente sia nell’equity, sia nei bond.
Ad aprile le masse in Consulenza Evoluta hanno messo a segno un ulteriore progresso attestandosi a 8,0 miliardi (+8,3% da inizio anno).
Banca Generali conferma gli obiettivi fissati per il 2023 di una raccolta netta compresa nel range di 5,7-6,7 miliardi e una crescita degli utili ricorrenti compresa tra il 15%-20%.
Obiettivi che si inseriscono nell’ambito dei target finanziari espressi nel piano triennale 2022-2024:
• Crescita dimensionale (Consistent Growth): stima per il triennio 2022-2024 di un flusso
cumulato di raccolta netta compreso tra 18,0-22,0 miliardi;
• Crescita reddituale (Profitable Growth): generare una crescita media ponderata (CAGR)
degli utili ricorrenti pari al 10-15% nell’arco del triennio 2022-2024;
• Crescita remunerativa (Remunerative Growth): distribuire dividendi cumulati pari a 7,5-
8,5 euro per azione nel periodo 2022-2025 (vista per cassa).