Nel primo trimestre 2023 il margine di intermediazione del gruppo Banca Ifis si è attestato a 175,8 milioni, in crescita del 7,7% rispetto ai 163,3 milioni registrati nel primo trimestre 2022.
A tale risultato hanno contribuito la crescita dell’Area Factoring, con 42,8 milioni (+7,3%), grazie all’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, la buona tenuta dell’Area Leasing con 15,3 milioni, in sostanziale stabilità rispetto allo stesso dato del 31 marzo 2022, e le migliori performance dell’Area Corporate Banking & Lending, con 29,8 milioni (+58,7%).
Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 69,5 milioni e rimane stabile rispetto all’equivalente periodo dell’anno scorso, soprattutto grazie ai maggiori interessi attivi (connessi all’aumento del valore medio dei crediti sottostanti) e alle buone performance della raccolta legale, riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tali variazioni sono state controbilanciate dalla minor raccolta stragiudiziale e da minori utili da cessione.
Il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 18,5 milioni, in calo di 1,2 milioni rispetto al primo trimestre 2022, una dinamica che recepisce un incremento nell’Area Non Core per 1,4 milioni, principalmente dovuto all’incasso di interessi di mora su una posizione deteriorata, a cui si contrappone il minore contributo dell’Area Governance & Servizi di 2,6 milioni.
Le rettifiche di valore per rischio di credito sono pari a 10 milioni e risultano in diminuzione di 7 milioni a/a.
I costi operativi sono pari a 91,1 milioni (+3,7%).
Il cost/income ratio riclassificato risulta pari a 51,8% rispetto al 53,8% di marzo 2022.
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri, pari a 6,4 milioni, risultano in sostanziale stabilità rispetto a fine marzo 2022 e sono quasi interamente rappresentati dall’accantonamento al Fondo di Risoluzione Unico.
L’utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 45,9 milioni, in aumento del 31,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Dal lato patrimoniale, il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.833,7 milioni, in riduzione al 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni).
A fine marzo la raccolta è pari a 11.111,9 milioni e in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentata per il 45,8% da debiti verso la clientela (in linea rispetto al 31 dicembre 2022), per il 27,9% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 26,3% da titoli in circolazione (23,4% al 31 dicembre 2022).
I coefficienti patrimoniali del Gruppo al 31 marzo 2023 si attestano per il CET1 al 15,21% (rispetto al 15,01% al 31 dicembre 2022), per il Tier 1 a 15,22% (15,02% al 31 dicembre 2022) e per il Total Capital al 18,45% (rispetto al 18,82% al 31 dicembre 2022).
La posizione di liquidità è pari a oltre 1,4 miliardi di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 800%).