Nel primo trimestre 2023 il Gruppo Hera ha consuntivato ricavi pari a 5.628,9 milioni, in crescita del 6% rispetto ai 5.312 milioni dell’analogo periodo del 2022.
Risultato cui hanno contribuito in particolare i settori dell’energia – principalmente per i maggiori volumi venduti di energia elettrica conseguenti al rafforzamento dell’azione
commerciale e all’avvio dei lotti vinti in salvaguardia lo scorso autunno – e il settore ambiente, grazie anche alle acquisizioni nel mercato delle bonifiche e del trattamento dei rifiuti industriali. Da segnalare anche la crescita del fatturato dei servizi energia e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti. Questi incrementi sono stati parzialmente ridotti dai minori quantitativi di gas venduto a causa del clima particolarmente mite.
L’Ebitda adjusted sale del 9,4% a 410,2 milioni. La buona crescita è riconducibile in particolare al contributo complessivo delle aree energy e alle buone performance dell’area ambiente.
L’Ebit adjusted aumenta del 6,7% a 236,1 milioni, anche dopo maggiori ammortamenti per il significativo incremento degli investimenti e accantonamenti al fondo svalutazione crediti per l’aumento del fatturato, anche sui mercati di ultima istanza.
Il risultato ante-imposte adjusted si attesta a 191,7 milioni, in linea con il dato al 31 marzo 2022, considerato l’incremento dell’incidenza della gestione finanziaria principalmente per le linee di credito a medio lungo termine stipulate nel 2022. La struttura finanziaria risulta maggiormente rafforzata per assicurare il Gruppo dai potenziali rischi liquidità derivanti dalle tensioni sui mercati, garantire l’attività operativa e di investimento del Gruppo.
Grazie a un tax rate in calo al 26,8% dal 27,7% del 1Q 2022, l’utile netto adjusted migliora del 1,2% a 140,3 milioni. L’utile netto di pertinenza degli Azionisti del Gruppo adjusted si attesta a 128,2 milioni di euro, in crescita dello 0,7% rispetto a 127,3 milioni al 1Q 2022.
Gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, balzano del 20,5% a 155,7 milioni e sono riferiti principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture. A questi si aggiungono gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.
Il valore complessivo dell’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 si esprime in 3.777,6 milioni, in calo di 472,2 milioni rispetto al valore al 31 dicembre 2022. A riprova della solidità finanziaria dell’azienda, il rapporto debito netto/Ebitda adjusted scende a 2,84x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility.