MERCATI USA – Trascinati ancora dal Nasdaq (+1%)

La forza relativa di una larga parte del settore tecnologico consente a Wall Street di continuare la fase laterale/rialzista e soprattutto di rintuzzare ogni tentativo di correzione, anche intraday.

Anche ieri, a metà seduta, tre dei quattro indici principali sono andati in negativo mentre il listino tecnologico ha resistito e ha tirato la volata nella seconda parte della giornata. Il Russell 2000 ha guadagnato lo 0,7%, lo S&P500 mezzo punto percentuale, mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0,1%, appesantito dai titoli bancari.

Brillano sempre i titoli tecnologici a larga capitalizzazione con Google in rialzo del 4,1% ed Amazon del 3,1%.

VIX in calo ancora del cinque per cento a 16,95 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti interrompono tre sedute consecutive di rialzo con il Tbond che cede otto punti base al 3,44%, in scia al dato sull’inflazione mensile di aprile in calo ed al di sotto del cinque per cento di crescita annuo.

Tra le materie prime, il petrolio scivola di quasi due punti percentuali a 72,5 dollari al barile.

Seduta molto volatile anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali reagiscono positivamente al dato dell’inflazione in calo, ma poi cedono rispettivamente mezzo e un punto percentuale con forte discesa di tutto il comparto dei titoli minerari ed in particolare di quelli delle miniere di argento.

Sul mercato valutario il dollaro si muove in una forchetta di variazione molto ristretta chiudendo praticamente invariato a 1,097 nei confronti della moneta unica.