Sabaf ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi in calo del 18,1% a 58,1 milioni rispetto al primo trimestre 2022.
L’Ebitda scende a 6,5 milioni (-49,9% a/a), mentre a livello adjusted si è attestato a 7,1 milioni (-45,5%), con la relativa marginalità sui ricavi in calo dal 18,4% all’11,2% (dal 18,5% al 12,3% a livello adjusted).
L’Ebit cala dell’83,5% a 1,5 milioni, mentre a livello adjusted scivola del 68,6% a 2,9 milioni.
Il conto economico chiude con una perdita netta pari a 0,8 milioni, a fronte del surplus di 7,5 milioni nel 1Q22, mentre a livello adjusted Sabaf registra un utile netto di 1,4 milioni, in contrazione dell’81,2% rispetto al 1Q22.
Nel trimestre sono stati investiti 5,4 milioni (5,8 mln nel 1Q 2022), destinati prevalentemente all’avviamento dello stabilimento messicano, previsto per il prossimo mese di giugno.
Al 31 marzo 2023 l’indebitamento finanziario netto cifra in 86,4 milioni, in aumento rispetto a 84,4 milioni di fine 2022.
Pur in un contesto di mercato debole, nel secondo trimestre del 2023 Sabaf prospetta un andamento delle vendite e degli ordini più favorevole. Nella seconda parte dell’anno, inoltre, saranno visibili i contributi dell’avvio delle prime vendite di componenti per la cottura a induzione e della produzione dei nuovi stabilimenti in India e in Messico.
Il Gruppo si attende, con la stabilizzazione dei volumi di vendita, un recupero della redditività, reso possibile dalla riduzione dei prezzi dell’energia e delle materie prime, oltre che dalle azioni di efficienza sui costi operativi.