Prysmian ha chiuso i primi tre mesi 2023 con ricavi a 3,99 miliardi in crescita organica del 9% rispetto al pari periodo del 2022, registrando performance migliori rispetto alle aspettative in pressoché tutti i business.
Nello specifico i ricavi del segmento “Projects” sono aumentati del 29,5% a 563 milioni rispetto al 1Q22 e un order book di 8,3 miliardi (9,1 miliardi includendo l’interconnessione Biscay Gulf di circa 800 milioni) grazie in particolare ai cavi e sistemi sottomarini che trovano applicazione sia nello sviluppo di interconnessioni, sia per i collegamenti di off-shore wind farms strategici per la transizione energetica.
Il fatturato del segmento “Energy” cresce del 6,6% a 2,97 miliardi, sostenuta in particolare dai drivers di lungo periodo come l’elettrificazione e rafforzamento delle reti di distribuzione di energia (grid hardening) e la generazione di energia eolica e solare. La crescita organica di power distribution e overhead lines è del +12,2%, in miglioramento anche i ricavi del
segmento cavi renewables.
Il fatturato del segmento “Telecom” sale del 5,7% a 460 milioni (+ a/a) grazie in particolare alla domanda di cavi ottici per lo sviluppo di reti a banda larga.
L’Ebitda adjusted (prima di oneri netti legati alle riorganizzazioni aziendali, di oneri netti considerati non ricorrenti e degli altri oneri netti non operativi), balza del 48,3% a 427 milioni, con la relativa marginalità sui ricavi che passa dal 7,8% al 10,7%.
L’Ebitda cresce del 39,6% a 398 milioni includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a 29 milioni (3 milioni nel primo trimestre 2022), mentre l’Ebit sale del 40,7% a 294 milioni.
L’utile netto di pertinenza degli azionisti della Capogruppo aumenta del 44,4% a 182 milioni rispetto ai 126 milioni del corrispondente periodo 2022.
Il Free Cash Flow generato negli ultimi dodici mesi ammonta a 581 milioni (escludendo i costi relativi ad acquisizioni e cessioni e flussi di cassa relativi a tematiche antitrust).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto che al 31 marzo 2023 si esprime in 2,07 miliardi, in aumento rispetto a 1,42 miliardi di fine dicembre 2022, ma in calo rispetto a 2,38 miliardi di fine marzo 2022.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, per l’intero esercizio 2023 il Gruppo conferma le stime annunciate a marzo 2023, prevedendo di conseguire un Ebitda adjusted compreso tra 1,38 e 1,53 miliardi e di generare flussi di cassa tra 450 e 550 milioni (FCF prima di acquisizioni e dismissioni).